Da Renzi agli ex Forza Italia il cantiere del grande centro

Da Renzi agli ex Forza Italia il cantiere del grande centro
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 08:25
4 Minuti di Lettura

«Ognuno prova a progettare un centro dove vuole comandare lui. È come una maledizione: per questo non se ne fa mai nulla», dice, sospirando, il parlamentare Gianfranco Rotondi, una carriera iniziata nella Dc e una vita spesa a rifondarla. Uno, insomma, che di centrismo, se ne intende. E proprio per questo, per la prima volta, getta acqua sul fuoco sui progetti centristi che si vanno annunciando. Dal patto Micciché-Renzi per l'Ars siciliana, passando per i progetti di Carlo Calenda sino a quello lanciato, appena due sere fa, da Clemente Mastella fresco fresco di elezione a sindaco di Benevento. «Sono l'unico sindaco di centro eletto a questa tornata di amministrative», ha tuonato l'ex Guardasigilli chiamando a raccolta Renzi e Calenda per un nuovo movimento. Senza contare, rimanendo sempre in Campania, il progetto «popolare e liberale» (parole sue) che in questi giorni sta mettendo su l'ex ministro Paolo Cirino Pomicino con alcuni reduci di Forza Italia dopo aver schierato una lista per l'elezione a sindaco di Gaetano Manfredi. Ed eleggendo pure due consiglieri comunali.

IL NODO
In queste ore a cavallo del secondo turno, però, i progetti centristi sembrano ribollire in pentola. E se pensate che sia solo Clemente Mastella vi sbagliate di grosso. Anche se la sua chiamata alle armi a Renzi e Calenda, per ora, non ha sortito l'effetto sperato.

Anzi. «Farò un movimento a livello nazionale», ha ripetuto anche ieri ai microfoni di «Un giorno da pecora» lanciandosi anche in una candidatura al Quirinale.... Un progetto con Renzi e Calenda? «Non lo so, con chi ci sta, faccio accordi con chi ci sta», ha ribadito il neo sindaco di Benevento che però aveva bollato l'ex ministro come un figlio di papà. E lui, appena ieri mattina, si è tirato fuori da qualsiasi progetto. «Anche no», twitta prima a Mastella che l'ha tirato in ballo per il progetto centrista e, poi, sempre in mattinata, boccia l'ipotesi di alleanze variabili: «Non facciamo l'Udeur toscano: non si può stare con Micciché e Cuffaro in Sicilia e con Fico a Napoli». Riferimento, il primo, all'asse instaurato dall'ex premier proprio con Micciché.

IL PATTO
Proprio nell'isola i renziani da settimane sono all'opera. Un «laboratorio Sicilia» messo nero su bianco, l'altra sera, a Firenze nel locale preferito dell'ex segretario del Pd: l'Enoteca Pinchiorri. E lì al desco sedevano proprio l'ex sindaco e l'ex ministro berlusconiano per il Sud decisi a costruire, assieme, un progetto per l'assemblea siciliana federando i due gruppi. Tutto in vista delle prossime amministrative dove si rinnovano le poltrone del comune di Palermo, in primavera, e, in autunno, della Regione. E qui si registrano i movimenti più corposi con un'asse già saldata tra renziani e post democristiani.

Video

Nell'Isola, Italia Viva infatti ha già un asse con la Dc, il partito che Totò Cuffaro ha riportato dentro alcuni municipi siciliani alle recenti comunali, eleggendo consiglieri e ottenendo risultati lusinghieri là dove ha presentato le liste con lo scudocrociato nel simbolo. «La Democrazia Cristiana oggi è tornata nelle istituzioni siciliane e ritorna nei comuni di Favara, Caltagirone e Giarre», ha esultato l'ex governatore che ha raggiunto percentuali superiori alle aspettative. In qualche caso anche superando Forza Italia.

Uno schieramento moderato di cui fanno parte anche +Europa e il Cantiere popolare dell'ex ministro Saverio Romano. Ma nei piani di Renzi ci sarebbe anche il coinvolgimento di Azione di Carlo Calenda che, se a livello nazionale non avrebbe remore, in Sicilia invece potrebbe avere più difficoltà a stringere una intesa per la presenza, seppur dietro le quinte, di Cuffaro. E un primo banco di prova potrebbe arrivare dall'Assemblea siciliana, dove tra i deputati di Forza Italia e Iv il dialogo è in corso da tempo e a breve la collaborazione potrebbe essere strutturata in modo differente, magari attraverso un intergruppo. Un modo per evitare che si saldi nell'isola l'asse Pd-M5s proprio per le poltrone di governatore e sindaco di Palermo. Vedremo. Intanto questo fine settimana l'ex ministro Rotondi organizza una convention a Saint Vincent per discutere di una Dc in salsa ambientalista: ci saranno, tra gli altri, Raffaele Fitto, Rocco Buttiglione, Ettore Rosato, Lorenzo Cesa e Silvio Berlusconi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA