Policlinico Federico II di Napoli, nuovo progetto di chirurgia epatica in realtà aumentata

Policlinico Federico II di Napoli, nuovo progetto di chirurgia epatica in realtà aumentata
Mercoledì 29 Settembre 2021, 16:59
3 Minuti di Lettura

L'azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli aderisce al progetto di chirurgia epatica complessa assistita dalla realtà aumentata. Si tratta di una tecnologia che, ad oggi, è stata applicata solo nei centri più avanzati al mondo.

Durante i primi cinque casi di resezioni epatiche estremamente complesse, tutti compeltati con successo, i chirurghi, durante l'intervento, hanno visionato simultaneamente il campo operatorio con i visori Hololens 2 sovrapponendo, sulle immagini reali, le immagini virtuali del fegato, i tumori e i vasi sanguigni.

«La realtà aumentata con l'ausilio degli ologrammi - spiega Roberto Troisi, direttore del centro - permette di fondere il mondo fisico con quello digitale. L'uso dei visori 3D frontali consente al secondo chirurgo e agli assistenti di vedere le stesse immagini virtuali manipolate dal primo operatore che indica la strategia operatoria durante l'operazione. La realtà aumentata facilita la radicalità della rimozione dei tumori permettendo di risparmiare una maggior quantità di fegato sano con minori complicanze e una minore degenza operatoria».

La sola tecnologia di ricostruzione virtuale tridimensionale era già utilizzata al Policlinico
Federico II nei casi più complessi di tumori del fegato, del pancreas e delle vie biliari, ma oggi questa tecnica è stata integrata con gli ologrammi, i quali permettono di simulare l'intervento chirurgico al fegato e facilitano l'individuazione di piccoli tumori ed i loro rapporti con vasi e vie biliari.

La realtà aumentata oltre che rappresentare una svolta per la diagnosi e la pianificazione intra-operatoria, è anche uno strumento innovativo per il controllo di un robot chirurgico.

«Allo stato attuale, l'interfaccia di controllo di un robot è tra i limiti maggiori per la realizzazione di una effettiva cooperazione uomo-macchina - afferma Bruno Siciliano, direttore del centro ICAROS della Federico II - Un'efficace condivisione dei compiti tra il chirurgo, i suoi assistenti e il robot consentirebbe di aumentare il livello di autonomia dei vari task intra-operatori anche grazie all'impiego di tecniche di realtà aumentata.

In prospettiva, il chirurgo potrà operare da una postazione ergonomica immergendosi nello scenario operatorio, avvalendosi di dati sensoriali arricchiti e impiegando il robot in maniera naturale e intuitiva con precisione superiore rispetto alla stessa operazione eseguita in open surgery».

Soddisfazione è espressa dal direttore generale dell'ospedale, Anna Iervolino: «Ancora una volta il Policlinico si distingue per un'offerta assistenziale d'eccellenza coniugando ricerca, innovazione tecnologica e professionalità. Proseguire in questo camminino è prioritario così da poter garantire ai cittadini campani le migliori prestazioni assistenziali e fare dalla nostra azienda sempre più un polo d'eccellenza capace di offrire risposte anche a pazienti provenienti da altre regioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA