No vax, da Damiano a Tuiach che fine hanno fatto i leader: dall'organizzatore delle marce No mask al telepredicatore

No vax, dall'organizzatore delle marce No mask al telepredicatore: la triste fine dei leader
No vax, dall'organizzatore delle marce No mask al telepredicatore: la triste fine dei leader
di Francesco Malfetano
Giovedì 2 Dicembre 2021, 11:24 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 11:13
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Né il Green pass né le restrizioni. Né tanto meno i dati inconfutabili dei ricoveri in terapia intensiva. C’è un zoccolo duro di No vax che, ancora oggi, non sembra arrendersi davanti all’evidenza che i vaccini anti-Covid sono la sola arma a nostra disposizione durante questa pandemia. In Italia sono ancora più di 6 milioni. Eppure, in tutto il mondo, aumentano di giorno in giorno le storie - purtroppo finite male - di leader ed esponenti di questo strano movimento che si autoalimenta sui social con convinzioni che sfiorano i limiti del ridicolo.

Lorenzo Damiano

In Italia ha fatto scalpore il caso Lorenzo Damiano, 56 anni, leader del movimento “Norimberga 2” con cui a ottobre ha corso come candidato sindaco a Conegliano, in Veneto. Attivista convinto contro la “dittatura sanitaria”, il Green pass, sostenitore delle cure domiciliari, piuttosto che delle vaccinazioni, si è trovato ad affrontare in prima persona il Covid e ora dice «la mia visione adesso è cambiata». Il motivo della conversione è presto detto: sono i lunghi giorni di ricovero nella terapia sub intensiva dell’ospedale di Vittorio Veneto, dove è rimasto intubato a lungo. Solo così il leader No vax si è convinto: «Ho passato tutto quello che dovevo passare, ringrazio tutte le persone che in questo tempo hanno pregato. In ogni caso, io il vaccino lo farò».

Pasquale Bacco

È finita invece in tv la storia di Pasquale Bacco, medico e segretario nazionale della Fisi (Federazione italiana sindacati intercategoria), noto per aver supportato a più riprese i No vax, calcando anche i palchi delle proteste di Trento. «Sono pentito e non direi più che il vaccino è acqua di fogna o che le bare di Bergamo erano tutte vuote. I miei due errori sono stati nel non essermi fermato prima di pronunciare quelle parole, perché sarei stato meno violento. E poi perché fino a qualche mese fa non avevo capito il peso che quelle parole potevano avere sulle persone e questo è un grave errore» ha ammesso ora, ospite di Massimo Giletti a 'Non è l'Arena'. 

Vincenzo

«Il Covid esiste ed è bruttissimo», «non è uno scherzo». «Ve lo dico dal profondo del cuore per quello che ho visto nella rianimazione: vaccinatevi». È l'appello accorato di Vincenzo, 48 anni, il cui cognome non è noto per preservarne la privacy, ma la sua storia sì. L'uomo infatti ha parlato dal letto di un ospedale, faticando a respirare. Anche lui non si è vaccinato contro Covid-19 ed è stato intubato per un lungo periodo. Ora però, come mostra un video pubblicato sulla propria pagina Facebook l'infettivologo Matteo Bassetti, si rivolge proprio a chi come lui ha deciso di non fare l'iniezione: «Non fate come me, io ho sbagliato tutto, ho sbagliato a non vaccinarmi. Se potessi tornare indietro mi vaccinerei subito».

Johan Biacsics

L'ultima in ordine di tempo è quella di Johan Biacsics, 65enne, leader dei No vax austriaci.

Ammalato di Covid ormai da diversi giorni, secondo la stampa locale, si sarebbe curato con dei clisteri a base di biossido di cloro che è il principio attivo della candeggina. Ovvero un trattamento 'alternativo' molto diffuso tra i no vax che è stato caldeggiato anche dall'ex presidente americano Donald Trump.

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Nonostante il tampone positivo il 65enne era convinto di poter sconfiggere la malattia in questo modo, opponendosi al ricovero. A casa si sarebbe poi sottoposto a questo trattamento, morendo poco dopo. La famiglia del defunto però insiste e scrive sui social media che anche se il decesso «ufficialmente entrerà nelle statistiche delle vittime Covid noi sappiamo la verità».

 Marcus Lamb


A 64 anni è morto a causa del Covid anche uno dei più popolari leader religiosi No vax degli Usa. Marcus Lamb era cofondatore e amministratore delegato di una rete televisiva religiosa che, in America, vale 230 milioni di dollari. Come altri tepepredicatori cristiani di destra per mesi ha rilanciato il messaggio No vax, ospitando anche Robert F. Kennedy Jr, esponente della celebre famiglia, ripudiato dai parenti per le sue posizioni contro i vaccini, di recente avvistato anche in Italia. La Nbc racconta che la moglie, in diretta, collegata dal capezzale con Daystar Television, aveva detto: «Pregate specificamente per i suoi polmoni per eliminare la polmonite da Covid e pregate affinché il suo livello di ossigeno continui a essere forte e salga in modo da poterlo riportarlo a casa».  

  Marc Bernier


I casi di predicatori deceduti sono tanti, specie negli Usa. Ad agosto è morto ad esempio anche lo speaker radiofonico 65enne Marc Bernier. Voce molto conosciuta in Florida, dove ha lavorato per la radio WNDB News Daytona Beach per oltre 30 anni, esprimendo sempre le sue forti opinioni in ambito conservatore.

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Bernier si era dato il soprannome «Mr. Anti-Vx» e in più occasioni aveva accusato il governo statunitense di «comportarsi come i nazisti» insistendo tanto sulla campagna vaccinale. 

 Glynn Steel


Glynn Steel invece ha rifiutato il vaccino anti-Covid perché testato sugli animali. Così l’uomo, un vegano inglese di 54 anni, dopo aver contratto il virus è finito in terapia intensiva, morendo il 16 novembre. Prima di farlo però, il pentimento. Steel ha infatti detto alla moglie: «Non sono mai stato così male, vorrei aver fatto il vaccino». La moglie ha raccontato le sue ultime parole ai giornali inglesi: «Implorava per il vaccino mentre era nel reparto di rianimazione, prima di essere intubato. Ma gli infermieri gli hanno spiegato che era troppo tardi. Ho pianto ogni notte fino a finire le lacrime».

 Mak Parhar


Anche Mak Parhar, un blogger terrapiattista canadese che era diventato un leader del movimento No Vax e contro le mascherine in British Columbia, è morto dopo aver denunciato dei sintomi del Covid19. Secondo la stampa locale l’uomo, che aveva confidato di essere malato ai suoi seguaci (aggiungendo che non poteva «essere Covid perché il Covid non esiste»), ha chiamato soccorso troppo tardi: quando è arrivata l'ambulanza infatti, i sanitari lo hanno trovato già morto.

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In uno dei suoi ultimi video, il blogger aveva detto di sentirsi meglio e di aver preso l'Ivermectin, l'anti-parissitario considerato un rimedio contro il Covid dai No vax, ma che le autorità mediche di Usa e Canada sconsigliano di usare.

 Caleb Wallace


Caleb Wallace, 30 anni, è invece morto in Texas ad agosto. Convinto No vax fu uno degli organizzatori della Freedom Rally, manifestazione no Mask nata negli Stati Uniti come protesta contro tutte le restrizioni Covid. Dopo esser risultato positivo al coronavirus, ha tentato di curarsi con le fantomatiche "terapie domiciliari" sponsorizzate dai medici No vax assumendo anche l'Ivermectina, il farmaco antiparassitario che la Fda ha invitato a non usare per il virus e che ha provocato un aumento consistente di casi di avvelenamento.

 Hai Shoulian


Fino alla fine ha cercato fino alla fine di convincere le persone a ribellarsi alle mascherine, ai vaccini e al Green pass. È morto così a settembre Hai Shoulian, diventato famoso in Israele per le sue battaglie contro la scienza e il vaccino anti Covid-19.

 

Shoulian ha continuato fino all’ultimo, anche dalla terapia intensiva, a protestare contro le misure di protezione e il passaporto vaccinale. In uno dei suoi ultimi messaggi pubblicati su Facebook, l'uomo ha esortato i suoi sostenitori: «La situazione è più critica. Non sono in grado di parlare o rispondere alle persone. Non ho ossigeno e non riesco a stabilizzarmi», sottolineando come «con l'aiuto di Dio» però si sarebbe ripreso in due-tre settimane e scagliandosi contro il Green pass:«Non ha nulla a che fare con il coronavirus. Non ha nulla a che fare con i vaccini. Ha a che fare con la coercizione».

Fabio Tuiach

Ma c'è anche chi, invece, non si lascia convincere e, dopo aver contratto il Covid, rilancia ancora bufale negaziniste. È Fabio Tuiach, il portuale triestino che dopo aver attivamente preso parte alle proteste del mese scorso è diventato uno dei volti noti dei No vax italiani. Ex consigliere comunale della Lega ed ex pugile (dalla brillante carriera) ha sostenuto di aver contratto l'infezione a causa degli idranti utilizzati dalla polizia per sgomberare i manifestanti al Varco 4 del porto di Trieste. Ora, dopo essere stato licenziato perché risultato in malattia durante quelle stesse manifestazioni,  è tornato a dare spettacolo sostenendo in tv che «il Covid è un’influenza stagionale. Io ho 41 anni e sono guarito. Sono tornato da Lourdes e ho capito che questo vaccino era sbagliato».

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