Ferrarelle-Tigem, patto per la ricerca contro le malattie genetiche

Ferrarelle-Tigem, patto per la ricerca contro le malattie genetiche
di Nello Mazzone
Mercoledì 7 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 05:01
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Nel segno dell'imprenditore illuminato Adriano Olivetti, la Ferrarelle ha scelto il centro Tigem-Telethon di Pozzuoli per la sua nuova missione di impresa benefit etica: una parte degli utili vengono reinvestiti per finanziare la ricerca sulle oltre mille malattie ancora senza diagnosi che colpiscono i bambini nel mondo e, con il sostegno della Regione Campania, la mappatura delle nuove varianti Covid. L'utopia novecentesca della «fabbrica più bella e umana del mondo», voluta da Olivetti sulla collina che domina il golfo di Pozzuoli, diventa il nuovo avamposto della finanza etica 2.0 applicata alla ricerca scientifica. In tutta Italia ci sono poco più di 120 imprese benefit, in Campania non arrivano neanche a 10: tra di esse la Ferrarelle che, dallo scorso anno, ha cambiato il suo asset assumendo l'obbligo giuridico di garantire il benessere dei suoi lavoratori, promuovere cultura e archeologia, sostenere concretamente la ricerca. E ieri mattina Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente Ferrarelle Società Benefit, ha incontrato la direttrice dell'ufficio di ricerca del Tigem-Telethon di Pozzuoli, la scienziata argentina Graciana Diez-Roux, e visitato i laboratori di questo che è uno dei centri di genetica più importanti del mondo, di cui la società campana che imbottiglia le acque minerali è il secondo finanziatore privato. 

«Imprese e privati sono chiamati a diventare attori del cambiamento, con azioni concrete e scelte di campo nette per il benessere collettivo», spiega Pontecorvo Ricciardi: «La mia famiglia nel 1906 creò una cooperativa socialista di mutuo soccorso e oggi la Ferrarelle è tra le prime società benefit del panorama imprenditoriale italiano. Finanziamo, tra l'altro, le ricerche del Tigem di Pozzuoli perché abbiamo scelto di reinvestire sul nostro territorio. Di dare risposte a chi vive e lavora qui in Campania, ma con lo sguardo proiettato sul mondo visto che la ricerca non ha confini». In economia questa scelta viene definita modello circolare: si trae ricchezza dal territorio e se ne restituisce una parte. «Il Tigem con il suo direttore Ballabio e la sua vice Diez-Roux sono una eccellenza mondiale», continua Pontecorvo: «Sosteniamo da 11 anni i loro programmi di ricerca e siamo stati punto di riferimento anche per molte famiglie campane, che vivono il dramma di bambini affetti da malattie genetiche sconosciute». Una scelta affidata alla manager, Cristina Miele, con la relazione di impatto registrata ogni anno in Camera di Commercio e pubblicata su internet per la trasparenza. «Ferrarelle sostiene da anni i nostri studi evidenzia Pietro Cau, responsabile corporate fundraising di Telethon - questa costanza ci permette di programmare le attività di studio e ottenere riconoscimenti scientifici».

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Graciana Diez-Roux ha elencato i successi e i numeri del Tigem, che conta 258 ricercatori nella sede di Pozzuoli (due terzi dei quali donne under 40) provenienti da Europa, America e Asia, con 368 casi risolti di diagnosi di malattie inizialmente sconosciute, 18 brevetti mondiali e la designazione di centro di eccellenza per la biologia nella Scuola Superiore Meridionale. E oggi la sfida è anche al sequenziamento delle varianti del Covid, a cominciare da Omicron 5. «La Regione Campania ha finanziato questo nuovo progetto di mappatura del Covid per il potenziamento della rete delle emergenze, in collaborazione con il Cotugno e l'Istituto Zooprofilattico dice il professore Davide Cacchiarelli Se vogliamo sconfiggere i casi più gravi di varianti Covid, serve ridurre i tempi del sequenziamento e ciò grazie alla genetica e alla mappatura metagenomica dei pazienti ricoverati al Cotugno».
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