Finto sms dalla banca, conti correnti svuotati. Rubati 280mila euro in 8 mesi, banda sgominata

Indagini partite dalla denuncia fatta da un romano derubato di 27mila euro

Finto sms dalla banca, conti correnti svuotati. Rubati 280mila euro in 8 mesi, banda sgominata
di Alessia Marani
Sabato 7 Ottobre 2023, 22:37
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La holding della truffa telematica per svuotare i conti correnti delle malcapitate vittime aveva la mente nel comune napoletano di Torre Annunziata ma poi agiva da un avamposto marchigiano, nella cittadina di Fermo (Ancona).

Truffa dei finti operatori bancari: svuotavano i conti delle loro vittime. Ecco cos'è lo "smishing"

Nel giro di appena otto mesi il sodalizio con a capo un 48enne “mago” dell’informatica, con precedenti per truffa, era riuscito a incassare la bellezza di 280mila euro, raggirando diciannove persone a cui sono stati inviati sms per carpire identità digitale e codici alfanumerici bancari con la tecnica del cosiddetto “smishing”.

Ma chissà quante altre persone saranno finite nel corso degli anni nella stessa trappola. Dal momento che il “mago” non risulta avere un’occupazione fissa e campare di reddito o di stipendi. 


LE PERQUISIZIONI
È dalla denuncia di un romano, derubato di 27mila euro, effettuata a febbraio alla Sezione Cyber Investigation che è partita l’inchiesta dei carabinieri del comando provinciale di Roma che hanno posto fine all’attività illegale del gruppo. I militari nelle ultime ore hanno dato esecuzione a un provvedimento di applicazione della custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Ancona nei confronti del 48enne, ritenuto gravemente indiziato di essere il promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati di frode informatica. Contestualmente sono state eseguite perquisizioni personali, domiciliari e informatiche nei confronti di altre quattro persone tutte denunciate per lo stesso reato e sorprese in azione in un albergo della cittadina marchigiana. 


GLI SMS
Lo smishing indica penalmente il “phishing”, ossia una truffa avvenuta su internet, ma attraverso l’utilizzo dei messaggi di testo sms o di altri sistemi di messaggistica, compresi quelli delle piattaforme social media. La banda operava inviando tramite sms comunicazioni alle loro vittime, spesso scelte in maniera casuale, facendo credere loro che arrivassero dai rispettivi istituti di credito. Con gli sms venivano invitate ad accedere al proprio conto online. Una volta carpite le credenziali di accesso, veniva prelevato dai conti il denaro riversandolo su conti correnti intestati a persone compiacenti, a cui poi veniva lasciata una percentuale (solitamente circa il 15%) del maltolto, come rimborso per il “disturbo”. 


LA FILIERA
Per convincere le vittime di avere a che fare con autentici dipendenti o funzionari degli istituti bancari, a volte, provvedevano anche a telefonare loro. «Attenzione! Il suo conto verrà sospeso. Per evitare, clicchi qui». Oppure: «Gentile cliente, un nuovo utente risulta connesso, se non sei tu clicca qui», ecco il tenore di alcune delle comunicazioni che potevano indurre i destinatari a cadere nella trappola. Cliccando sul link si finiva per svelare ai truffatori i propri dati.


Finora sono stati almeno 19 i reati commessi in tutta Italia. Durante le perquisizioni, eseguite nelle Marche e in provincia di Napoli, sono stati rinvenuti sedicimila euro in contanti e dispositivi elettronici ed informatici, pc e telefonini, su cui i “segugi” della Cyber Investigation del Nucleo Investigativo capitolino stanno facendo ulteriori accertamenti. Il sospetto è che, appunto, il giro delle truffe si possa allargare ancora. Al gruppo gli investigatori sono arrivati tracciando tutti i passaggi informatici attraverso sofisticate tecniche di digital forensics. L’invito dei militari è di rivolgersi al Nucleo Investigativo se si ha il sospetto di essere finiti nel mirino della stessa truffa. 
 

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