Roma, boom di evasori sugli autobus: «Devono tornare i controllori»

Roma, boom di evasori sugli autobus: «Devono tornare i controllori»
Roma, boom di evasori sugli autobus: «Devono tornare i controllori»
di Fabio Rossi
Venerdì 31 Luglio 2020, 10:48
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Più viaggiatori senza biglietto e meno sicurezza a bordo di bus e tram. Dopo i mesi del lockdown e delle parziali riaperture, i passeggeri sono tornati sui mezzi del trasporto pubblico romano. Ma, in mancanza di controllori a bordo - fermati in piena emergenza Covid da un'ordinanza regionale, che seguiva le linee guida dettate dal ministero dei Trasporti - sono in aumento l'evasione tariffaria (soprattutto sulle linee notturne e periferiche) e le aggressioni agli autisti. E così Atac e Cotral hanno deciso di scrivere alla Regione per chiedere di poter gradualmente riportare i verificatori sui propri autobus. O quantomeno di dettare una tempistica per il ritorno alla normalità almeno sul controllo dei biglietti a bordo - che permetta alle aziende di programmare il servizio nei prossimi mesi o di cercare soluzioni alternative: dall'incremento dei controlli a terra alle fermate all'utilizzo di controllori fissi, a fianco del conducente, con il possibile coinvolgimento di ausiliari del traffico e di alcuni impiegati riconvertiti al nuovo incarico.

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LE VERIFICHE
In casa Atac, peraltro, i mesi pre-Covid erano stati positivi sul fronte della lotta all'evasione, con l'incremento delle verifiche dei biglietti a bordo (più 35 per cento) e delle sanzioni (più 14 per cento), con una media di 620 multe al giorno. E a gennaio i ricavi da titoli di viaggio avevano sfiorato i 22 milioni di euro, il 2,3 per cento in più rispetto allo stesso mese del 2019. Ma le misure di contenimento del coronavirus hanno temporaneamente eliminato i controllori, con ripercussioni negative sul corretto comportamento dei passeggeri. Secondo alcune stime interne gli abusivi sui mezzi di superficie sarebbero triplicati, dal 10 al 30 per cento, provocando un danno economico all'azienda di via Prenestina, soprattutto se lo stop ai verificatori, come ipotizzato dai tecnici regionali, dovesse protrarsi fino all'autunno: l'ulteriore ammanco nelle casse della municipalizzata, in caso di conferma di questo trend, potrebbe toccare i tre milioni di euro al mese.

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I RISCHI
C'è poi il delicato tema della sicurezza sui mezzi pubblici. Finito il lockdown, e in assenza di controlli, le aggressioni agli autisti sono raddoppiate rispetto al pre-Covid: oltre 40 gli episodi registrati solo nell'ultimo mese, spesso causati semplicemente da un invito a mettersi la mascherina rivolto a un passeggero. Senza contare la questione-assembramenti: in mancanza di personale a bordo, non ci sono controlli adeguati sul numero di passeggeri presenti su ogni vettura. Un problema che potrebbe ulteriormente peggiorare con l'arrivo di settembre e l'auspicata riapertura delle scuole. Motivo in più, dal punto di vista di Atac e Cotral, per chiedere di rivedere le misure adottate in piena emergenza.
 

 

 

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