È sbucato verosimilmente dalla Pineta di Castel Fusano il cinghiale investito ieri da una macchina in via Litoranea a Ostia. L'automobilista, un 42enne residente a Pomezia che a quell'ora stava andando ad aprire il suo bistrot in viale dei Promontori, lo ha visto uscire all'improvviso dalla fitta vegetazione, ha subito frenato non riuscendo però ad evitare l'impatto con l'animale che è morto dopo essere stato trascinato per una novantina di metri sull'asfalto. Per cercare di schivarlo il titolare del bar ha invaso corsia opposta dove solo per un caso fortuito non passavano altre vetture. L'urto con il mammifero è stato fortissimo: sono esplosi gli airbag, si è sganciato il cofano e per un tratto di strada l'uomo ha guidato alla cieca. L'incidente si è verificato subito dopo l'incrocio con via Ugo Ferrandi.
L'automobilista, leggermente ferito, è stato trasportato all'ospedale Grassi dove è stato medicato e monitorato.
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«Le recinzioni sono l'unica soluzione per contenere la fauna selvatica, evitando che esca dalle riserve naturali e attraversi le strade dice Emanuela Bignami, vice presidente della Lega nazionale del cane sezione di Ostia occorre ripristinarla in tutti i punti in cui è danneggiata». A farlo dovrebbe essere il Campidoglio a cui sono affidate le competenze nella gestione della parte di Pineta che ricade all'interno del perimetro del X Municipio. Secondo molti cittadini, però, la rete di protezione risalirebbe addirittura gli anni '50 del secolo scorso e da allora, a parte qualche sporadica manutenzione, nulla è mai stato fatto.
«A Castel Fusano dicono runner e biker i cinghiali ci sono sempre stati. Occorre metterli in sicurezza per scongiurare situazioni di pericolo per loro e per gli umani. La convivenza è possibile, deve essere tuttavia gestita nel modo giusto». Nel 2016 un gruppo di cittadini aveva addirittura battezzato uno di questi grossi mammiferi. Lo avevano chiamato Pippo e gli gettavano cibo ogni volta che lo incontravano passeggiando in Pineta.
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«Era piuttosto mansueto ricordano e appena ci vedeva si stendeva su un fianco». Ma non tutti gli ungulati rimangono nella Riserva. Qualche volta escono, attraversando le strade in cerca di acqua, più raramente di cibo. Sbucano all'improvviso sulla Litoranea, come era già accaduto una quindicina di anni fa quando morì un finanziare nell'impatto con un cinghiale. Più spesso attraversano via di Villa di Plinio, dove sono stati avvistati più volte e addirittura seguiti a bassa quota da un elicottero della Polizia di Stato che una ventina di anni fa riuscì a spingerli di nuovo in Pineta da dove erano usciti rischiando di essere investiti. Un salvataggio rocambolesco dall'alto che, all'epoca, venne seguito da centinaia di persone.