Il compagno come il peggiore degli aguzzini. L'ha chiusa in casa, legata, stuprata e poi l'ha costretta a prostituirsi. È il dramma capitato a una straniera di 28 anni che è riuscita a sfilarsi dalla rete del violento, denunciandolo alle forze dell'ordine. Ma l'uomo, un rumeno di 31 anni, su cui gravava un mandato d'arresto era riuscito a far perdere le proprie tracce.
A rintracciarlo, è stato un equipaggio della polizia, del distretto Fidene Serpentara, che lo ha fermato lungo un tratto di viale Jonio, nel corso di un normale controllo. Il 31 enne era alla guida di una Bmw con targa danese e ha risposto alle indicazioni degli agenti, sperando di andare via il prima possibile. È andata diversamente: i poliziotti hanno inserito il suo nome sui terminali, scoprendo chi fosse realmente e soprattutto che su di lui gravasse una misura cautelare. Il rumeno, fatto salire su una volante, è stato condotto al distretto Fidene Serpentara.
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LE TESTIMONIANZE
Una volta avuto accesso alle informative che lo riguardavano, sono venuti fuori anche i verbali con le dichiarazioni della compagna. «Quell'uomo - ha detto la donna agli inquirenti - mi ha picchiata ogni giorno fino a farmi perdere le forza di ribellarmi.
La storia della donna è atroce. Il compagno ha compiuto una serie quasi interminabile di violenze. Queste hanno costretto la donna a farsi curare in alcuni ospedali romani senza però dire mai la verità. Raccontava sempre di essere caduta da sola. Ma le assistenti sociali hanno certificato che quella versione non fosse credibile.
IL RACCONTO
La donna ha quindi raccontato tutto ai carabinieri che hanno ottenuto dalla magistratura un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. A quel punto il rumeno è diventato introvabile. Fino a due giorni fa, quando il controllo della polizia si è rivelato decisivo.
Il maniaco è accusato anche di avere ripreso la compagna e aver caricato i filmati su siti pornografici. Adesso si trova rinchiuso presso il carcere di Rieti.
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