La vicenda plana (inevitabilmente) a Palazzo Senatorio che già dopo il blitz dei vigili urbani aveva palesato la ferma volontà – per voce dell’assessore al Commercio Carlo Cafarotti – di rivedere, a partire dal 2020, tutta la procedura della rassegna con un nuovo bando e nuove regole. Ora con l’inchiesta della Procura, però, avanzano altre riflessioni: è opportuno riaprire la rassegna o sarebbe meglio scrivere la parola “fine”? In Campidoglio si sta valutando, inoltre, anche l’ipotesi se avviare o meno un’indagine interna volta ad escludere eventuali responsabilità sui controlli da parte dell’amministrazione. Oggi il presidente grillino della commissione Commercio Andrea Coia terrà una riunione per analizzare le risultanze dei controlli fatti dai vigili urbani.
Quest’anno il via libera alla Festa, seguente all’approvazione del piano di sicurezza, è arrivato in ritardo. I pareri favorevoli di Questura, vigili urbani portano in calce la data del 6 dicembre quando da bando, invece, la rassegna sarebbe dovuta partire il primo dicembre. E questo perché pare che la presentazione dello stesso piano di “safety and securty” da parte degli ambulanti non sia stato puntuale. Anche i vigili del fuoco, lo stesso giorno, si sono espressi favorevolmente, tirando giù tuttavia un elenco di prescrizioni.
«Tenuto conto anche delle esperienze maturate nelle precedenti edizioni – si legge nel parere – si ritiene che l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione possa essere concessa alle seguenti condizioni: monitoraggio del numero di persone all’interno della piazza, implementazione del numero degli addetti alla sicurezza, nomina del responsabile dei servizi di “safety”, mantenimento delle uscite della piazza libere da qualsiasi impedimento».
Di queste prescrizioni la maggior parte non troverà risposta il giorno seguente, ovvero il 7 dicembre quando la Festa della Befana partirà lo stesso e gli ambulanti apriranno i banchi. Posteggi che poi, giostra compresa, saranno inoltre trovati con diverse anomalie. Di chi è la responsabilità? Data per certa quella degli ambulanti anche il Comune avrebbe dovuto fare la sua parte, controllando preventivamente l’adozione delle disposizioni.