Test molecolari, è caos a Roma: dieci giorni di attesa e 250.000 persone chiuse in casa

I medici di base: primi posti disponibili per i tamponi a partire dall’otto gennaio

Test molecolari, è caos a Roma: dieci giorni di attesa e 250.000 persone chiuse in casa
Test molecolari, è caos a Roma: dieci giorni di attesa e 250.000 persone chiuse in casa
di Flaminia Savelli
Mercoledì 29 Dicembre 2021, 07:07 - Ultimo agg. 14:59
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Sono risultati positivi. Oppure hanno avuto un contatto diretto con un contagiato: sono 250 mila i romani in isolamento causa Covid. E per tutti ora l'incognita è sulla data del tampone molecolare. L'unico strumento per uscire dalla quarantena e per certificare la guarigione. Ma le prime prenotazioni disponibili sono dall'8 gennaio in poi. Per i prossimi dieci giorni dunque, non c'è possibilità di ottenere il test. Il motivo? L'effetto imbuto causato dall'impennata di richieste, dalla crescita del contagio spinto dalla variante Omicron. E la nuova procedura attivata dalla Regione Lazio che prevede la prenotazione obbligatoria.

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Il primo effetto del caos che nelle ultime ore si è scatenato sugli esami molecolari, lo hanno registrato i medici di base.

Travolti, pure loro, dalle richieste dei pazienti Covid bloccata a casa e che non possono - e non potranno - uscire di casa prima della prossima settimana.

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LA NUOVA PROCEDURA
Il primo allarme è scattato tra il 24 e il 26 dicembre. Quando, con la chiusura a turno delle farmacie per i giorni festivi, chi aveva appena saputo di aver avuto un contatto con un caso positivo è andato a caccia di una struttura dove poter eseguire il test. A questi, si sono sommati i tamponi rapidi risultati positivi. Quindi il blocco. Una strada senza uscita anche per i medici di base che stanno provando a correre ai ripari. Intanto, applicando le linee ministeriali: «Fino all'8 gennaio non ci sono prenotazioni per i molecolari. Non c'è posto. Ciò che possiamo fare è procedere con il certificato medico di avvenuta guarigione rispettando i tempi della quarantena» spiega Fabio Valente, vice segretario Fimmg Roma e vice coordinatore delle Uscar del Lazio, le unità mobili. Quindi sette giorni per i vaccinati e otto per i non vaccinati. In attesa che negli studi medici arrivino le prime scorte di tamponi Coi.

Cioè i tamponi di terza generazione: «Abbiamo già fatto richiesta - precisa il dottor Valente -una volta arrivati, potranno essere un'alternativa al molecolare». Gli studi medici sono dunque pronti a partire, hanno infatti a disposizione dallo scorso settembre, il kit per le analisi. Si tratta di una particolare tecnologia che attraverso l'immunofluorescenza accerta la carica virale: «Intanto per evitare che sfuggano i nuovi positivi ancora senza conferma del molecolare e i relativi contatti stretti, quando ci richiedono l'impegnativa per il test informandoci di essere risultati positivi al rapido, informiamo subito la sorveglianza sanitaria». Tutte le comunicazioni quindi arrivano al Sisp, il Servizio di igiene e sanità pubblica.

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Mentre la Regione Lazio spinge sul programma vaccinale e accelera sulla somministrazione delle dosi di richiamo, anche quelle per gli under 18.
Ecco perché sono state previste aperture notturne a partire dal prossimo giovedì.

 


APERTI DI NOTTE
Quindi l'elenco con orario esteso fino alle 24: hub vaccinale di Termini, La Vela di Tor Vergata, Eur piazzale del Quadrato della Concordia, Fiumicino Lunga sosta e il palasport di Tivoli. E sempre da giovedì, sarà possibile prenotare nei centri che assicureranno le dosi fino alle 24. Infine il report sulle prenotazioni per la dose di richiamo alla fascia di età 16-17 anni e quella 12-15 anni per bambini con fragilità, che è arrivata a 25 mila.
 

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