Manager perde un milione di euro via chat: raggirata la Fremantle, leader mondiale della tv

A trarre in inganno l'uomo la foto su Whatsapp del truffatore: era quella della presidente del gruppo

Truffe online, manager perde un milione di euro via chat: raggirata la Fremantle, leader mondiale della tv
Truffe online, manager perde un milione di euro via chat: raggirata la Fremantle, leader mondiale della tv
Camilla Mozzetti di Camilla Mozzetti
Mercoledì 20 Marzo 2024, 22:40 - Ultimo agg. 22 Marzo, 12:33
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Risponde al telefono ma con tono molto cordiale saluta dicendo di essere impossibilitato a proseguire la conversazione. Se non fosse la realtà, questa storia potrebbe senz’altro essere il soggetto ideale per una serie tv: la truffa da quasi un milione di euro a colui il quale, le serie tv, le crea e le produce per mano della società di cui è Ceo. Credeva che fosse tutto vero e per come è stata raccontata la vicenda agli agenti di polizia della Postale, che ieri hanno raccolto la denuncia, anche molto credibile. L’amministratore delegato dell’Europa meridionale della “Fremantle”, Jaime Ondarza, martedì pomeriggio ha ordinato agli uffici amministrativi della società di eseguire un bonifico da 937.670 euro per l’acquisizione di un’azienda in Asia salvo poi rendersi conto, a operazione effettuata, che non c’era nulla di vero ma che era stato truffato. Molto probabilmente da un gruppo che già da tempo aveva preso di mira, tentando altre azioni analoghe, la società leader a livello globale dell’ideazione e produzione di serie tv, programmi e film. In Italia, fra i tanti prodotti per il grande pubblico si contano “X Factor”, la storica serie tv “Un posto al sole” e l’acclamato film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”. Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo la “pellicola” fino alle 14 circa di martedì scorso. È a quell’ora che Ondarza riceve su Whatsapp un messaggio in cui gli si chiede di provvedere a un bonifico di quasi un milione di euro verso la Grecia per l’acquisizione di una società asiatica. 

La rubrica

Il Ceo non ha quel numero registrato in rubrica ma vede la foto del profilo e vi riconosce la presidente della “Fremantle”. Aspetto questo che lo spinge istintivamente a fidarsi. Nel messaggio viene poi specificato di mantenere l’informazione riservata per evitare che l’affare possa sfumare e che di lì a poco sarebbe stato contattato da un avvocato. Cosa che poi è avvenuta. In base a quanto riportato anche nella denuncia, infatti, a distanza di pochi minuti dal messaggio, Ondarza riceve una chiamata: dall’altra parte il “finto” avvocato che in un fluente inglese gli dà tutte le coordinate e i riferimenti bancari per poter eseguire il bonifico.

Così il Ceo dà mandato agli uffici di procedere con il pagamento ma dopo un po’ inizia a nutrire qualche dubbio.

La presa di coscienza

E quindi inizia a telefonare ai colleghi che coprono per la società il settore asiatico. Non impiega molto tempo a rendersi conto di essere rimasto vittima di una truffa perfetta. Alcuni colleghi riferiscono al Ceo che già nelle scorse settimane tentativi analoghi erano stati compiuti in altri settori della società come se appunto la “Fremantle” fosse stata presa di mira da uno o più soggetti che sicuramente ne conoscono bene posizioni e dirigenti, uffici e numeri di telefono. Così nel cuore della notte Ondarza chiama la polizia e nella sua residenza romana, a Casal Palocco, arrivano le volanti del commissariato Ostia Lido. L’intervento viene registrato e sommariamente la vicenda che sarà poi ripercorsa dettagliatamente nel corso della denuncia, sporta ieri pomeriggio agli uffici della Postale. Le indagini sono appena iniziate, difficile credere possibile il recupero dell’intero importo. Al setaccio i vari canali ma trattandosi di una truffa finanziaria ci vorrà tempo per risalire la filiera considerato anche il contesto internazionale. Sembrava tutto vero, avrebbe ripetuto più volte il Ceo alla polizia ma invece di vero non c’era nulla. Se non una truffa orchestrata a regola d’arte da quasi un milione di euro.

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