Risse, discoteche a cielo aperto, tuffi nelle fontane, compagnie di ragazzi ubriachi e corse in monopattino: si riaccende la malamovida nella Capitale. Da Testaccio a Trastevere fino a San Lorenzo, tornano anche le notti insonni. La lunga fila di locali di via Monte Testaccio non è ancora a pieno regime - l’apertura della stagione è fissata per il prossimo fine settimana - eppure la prima miccia si è accesa venerdì notte quando due ragazzi, due studenti Erasmus, dopo aver trascorso la serata tra drink e super alcolici nel locale, hanno terminato la notte brava con una rissa. I due, tra spintoni e calci sono finiti in via Caio Cestio. A quel punto sono intervenuti gli amici che nel tentativo di separarli, sono rimasti coinvolti nella zuffa. Intanto i residenti di via Monte Testaccio hanno allertato le forze dell’ordine. Ma alla vista delle auto delle Volanti, il gruppo è scappato via facendo perdere ogni traccia. Un copione che continua a ripetersi nel Rione: «Sono stata svegliata alle prime luci dell’alba dalle grida dei ragazzi. Erano alticci e senza controllo, per fortuna nessuno si è fatto male. Ma qui, ogni settimana è la stessa storia» segnala Stefania Corradi, residente di via Monte Testaccio. Proprio la strada dei locali lo scorso giugno è stata teatro di una tentata violenza sessuale. Una turista spagnola era stata trascinata da due ragazzi appena conosciuti in un pub nel parcheggio. A salvarla l’intervento dell’amica e quindi degli agenti della polizia che hanno poi fermato gli aggressori.
TRASTEVERE SENZA REGOLE
A Piazza Navona ancora un video rimbalzato sui social di un gruppo di ragazzi che si tuffa nella Fontana dei Quattro Fiumi.
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Non solo alcol e sfide sui monopattini: sempre più spesso, le piazze diventano discoteche a cielo aperto. È successo lo scorso week end a piazza Trilussa. E ancora sabato notte a San Lorenzo dove davanti la chiesa di Santa Maria Immacolata si sono radunati con le casse della auto a tutto volume. Hanno trascorso la nottata, fino all’alba, tra schiamazzi e musica a tutto volume. «Un incubo» dice Rosaria Vallini, residente in una delle palazzine vicine alla piazza: «I ragazzi hanno voglia di divertirsi e lo capisco così come lo capiscono tutti i residenti del quartiere. Ma non possiamo vivere in queste condizioni. Nel fine settimana San Lorenzo è ostaggio della movida. Siamo esasperati».