Quelle veglie nelle notti di mezza estate

Quelle veglie nelle notti di mezza estate
di Raffaella R. Ferré
Sabato 23 Luglio 2022, 09:00
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Comincia prestissimo o forse non finisce mai. Prima o dopo, a seconda della personale percezione del tempo c'è qualcosa da festeggiare. Fatto privato o pubblico che sia, occorre farlo in grande, e quindi: folla, musica, fumo e fuochi d'artificio, come fosse sempre Capodanno. Poi, sempre che vi sia un poi, auto e motorini: partono, sgommano e sempre s'accompagnano ad altro vocio e tunz-tunz che si perde lungo la strada, nella notte afosa. Direbbe Salvatore Di Giacomo: è l'una, e dorme o vico. Ma quando mai: sono le quattro e da un'altra finestra, un altro balcone aperto, i rumori di una casa ancora sveglia. Perché? E soprattutto, perché vicino a me? Alle cinque, cinque e mezza, il nostro personale canto del gallo: la nettezza urbana.

Possiamo mai lamentarci di una puntuale raccolta immondizia? No. Fosse un po' meno rumorosa... Nel chiarore già diffuso, verso le sei, possessori di cani e amanti dello jogging: si sono svegliati loro, si devono svegliare tutti. Poco dopo, il turno degli esercizi commerciali, il traffico che s'intensifica e, chissà perché, le peggiori marmitte sono quelle in tua prossimità. Alle otto cominciano i lavori edili nel palazzo o sulla strada: rimanenza del bonus facciata, rifacimento strada o improvvisa voglia di un vicino di fare del suo appartamento la Reggia di Caserta. Alle nove si alzano i bambini. Alle dieci, di che cosa ti vuoi lamentare: è Napoli, è sveglia, come te. 

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