Il sosia di Diego nella città dei furbi

C'è chi viene da fuori Napoli per dimostrarci che, se vogliono, possono essere più figli e ntrocchia di noi

Le luminarie ai Quartieri Spagnoli in via Emanuele De Deo
Le luminarie ai Quartieri Spagnoli in via Emanuele De Deo
di Vittorio Del Tufo
Sabato 10 Dicembre 2022, 10:00
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Movida: ma sì, riproviamoci

Approvato il regolamento per il decoro urbano: mai più musica e tamburi fino all'alba, linea dura contro i parcheggiatori abusivi, niente più pasti su scale di chiese e monumenti, stop alla vendita di alcolici dopo le 24 e alle partitelle di calcio in Galleria. Un mondo perfetto, praticamente. Dobbiamo crederci? Napoli, com'è noto, è di chi se la piglia, speriamo che per una volta ai regolamenti virtuosi facciano seguito controlli veri e vigili in grado di far rispettare i divieti. Per le barzellette abbiamo già dato. 


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Per i sogni c'è tempo

«Pentita di aver studiato? Qualche dubbio alla fine viene. Devo dire che anni di studio non sono stati ripagati. Ma va bene così. In famiglia abbiamo festeggiato». Nelle parole di Federica Castiglia, laureata in Ottica e neo-assunta come netturbina in Asìa, c'è tutta la dignità, ma anche tutto il disincanto, di una generazione che per il posto fisso ha rinunciato ai propri ideali, ai propri obiettivi, ai propri sogni. Non si può vivere - ha spiegato Federica nell'intervista di Antonio Di Costanzo per Repubblica - mandando giù in eterno bocconi amari e contratti senza prospettive né garanzie. Come darle torto? C'è tanto disincanto anche nelle dichiarazioni raccolte da Valerio Esca, per Il Mattino, tra i giovani laureati-spazzini: «I sogni possono aspettare, ora ci serve un lavoro». 

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False multe, l'ultima truffa

Nell'infinita varietà delle vicende umane, declinate a Napoli, può capitare di trovare sul parabrezza dell'auto in sosta una multa immacolata, candida e perfetta, con tanto di coordinate bancarie per procedere al pagamento, ma spudoratamente falsa, confezionata ad arte dai geni della truffa.

Alla contravvenzione (falsa) corrisponde infatti un Iban vero: quello del mariuolo che intascherà la somma. Al quale, immaginiamo, non sembrerà vero di veder confluire direttamente sul proprio conto (o su quello di una società fittizia) il denaro estorto con l'inganno. La truffa pare confezionata apposta per alimentare la trita retorica dei napoletani creativi anche nel male. Retorica nella quale, ahimé, troppo spesso adoriamo sguazzare. O napoletano figlio e ntrocchia, l'ennesima statuina dell'immutabile ed eterno presepe napoletano. 

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Ho visto Maradona

Qualche volta, poi, vengono da fuori Napoli per dimostrarci che, se vogliono, possono essere più figli e ntrocchia di noi. È il caso del sosia di Maradona, che da alcune settimane si aggira come un messia per i Quartieri Spagnoli facendo gridare al miracolo il popolo di Diego. Non è esattamente un Pibe, e nemmeno de oro, però la somiglianza è impressionante. Per adesso fioccano i selfie, ma il clone di Maradona (che è siciliano) già pensa di ricavarne un business. Napoli aguzza l'ingegno: di tutti. 

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