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«Lo stadio non si vende»
«Se il sindaco juventino mi venderà lo stadio, in un anno lo faccio diventare il più bello d’Italia. Ma se i consiglieri odiano il Napoli, andremo altrove». Parole come randellate sui denti, quelle del patron del Napoli Aurelio De Laurentiis. Sindaco e consiglieri comunali le hanno gentilmente rispedite al (livoroso) mittente: «Lo stadio non è in vendita! Se proprio vuole, De Laurentiis faccia un’offerta per la gestione». Affettuosità tra amici.
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Centro storico, sfida Unesco
Diceva Mark Twain: mai rimandare a domani ciò che puoi fare benissimo dopodomani.
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Nel suk comandano i violenti
La bellezza salverà il mondo, ma forse anche no. Di certo i progetti avveniristici affidati in passato a prestigiosi architetti, come Dominique Perrault, non hanno salvato la zona di piazza Garibaldi da un degrado che sembra inarrestabile. Nessun incantesimo, e nessun restyling, sono serviti finora a cancellare il degrado, i bivacchi, gli accoltellamenti e le risse. Lunedì l’ultimo episodio, all’interno della stazione: due agenti feriti a coltellate da un immigrato che brandiva un pugnale tra la folla dei passeggeri.
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De Luca alle grandi manovre
Contrordine compagni, i Cinquestelle non sono più delle mezze pippe. La nobile espressione era stata adoperata dal governatore De Luca nei furibondi anni della sua avversione alla triade Conte-Fico-Di Maio. Ma ora il vento sta cambiando, De Luca ha bisogno di nuove alleanze per avanzare trionfante verso il terzo mandato: avrebbe pertanto deciso di stringere un patto con il capo grillino e tagliare fuori i pentastellati ostili alla sua corsa. È la politica, bellezza. Pippe o non pippe, resteremo a Santa Lucia.