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Mercadante teatro di guerra
Da due milioni di euro a zero spaccato, De Luca cala la scure sui contributi al teatro Mercadante e il direttore, Roberto Andò, annuncia la sospensione della rassegna estiva a Pompei. Un taglio radicale, quasi punitivo, accompagnato da uno strascico di veleni e offese (De Luca: «Non accetto ricatti da cafoni») che fanno ancora una volta della cultura un campo di battaglia tra le istituzioni. Uno spettacolo brutto, ma brutto assai, che indispettisce il sindaco e allarga il solco che separa Comune e Regione. Sullo sfondo di questo ennesimo teatrino del cattivo gusto, la mancanza di una strategia di lungo periodo (ma anche di breve periodo) in grado di valorizzare e promuovere la cultura, il nostro vero e forse unico tesoro.
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Circum, la realtà supera la fantasia
Un morbo improvviso, già ribattezzato morbo Molière, sta falcidiando i macchinisti della Circumvesuviana.
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I cantieri e la città in trappola
Troppi, maledetti e subito. Ma soprattutto, tutti assieme, appassionatamente. Sono i cantieri che stanno avvelenando la città nei giorni del tutto esaurito e dell'attesa per la festa scudetto. E piazza Municipio rischia di diventare l'immagine simbolo di un paesaggio urbano ingovernabile ed ingovernato.
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Il museo occupato dagli abusivi
Avrebbe dovuto ospitare le navi romane e tanti altri tesori del passato scoperti nel ventre della città, durante i lavori per il metrò. Ma il deposito Stella Polare, la gigantesca area di parcheggio che un tempo ospitava i bus Anm, ora è in mano agli abusivi, che l'hanno occupato con letti, tende e divani. Il progetto Museo del Metrò, già finanziato dal Comune, ammontava a otto milioni: rischiano di essere soldi sprecati. Ne ha parlato con rabbia e dolore, sul Mattino, Paolo Barbuto. Il passato chiuso a chiave, il futuro pure.
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DeLa e i capotifosi, olio su tela
«Ultrà redenti fanno la pace con De Laurentiis»: olio su tela, 2023. La foto di gruppo dei capotifosi azzurri appresepiati attorno al patron del Napoli non riesce a ispirarci tenerezza, anche perché il medesimo De Laurentiis, vale la pena ricordare, è sotto scorta proprio per le minacce dell'ala ultrà meno incline al dialogo con il club. Certo è difficile star dietro ai capricci degli ultrà, ai misteriosi gorghi che popolano le loro menti, ai loro ti amo poi ti odio poi ti amo poi ti odio e così all'infinito, tra una foto di gruppo e uno scazzottata sugli spalti.