L'Italia fondata sul lavoro (sotto casa)

L'Italia fondata sul lavoro (sotto casa)
di Federico Monga
Giovedì 19 Aprile 2018, 07:30
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C'è un'Italia, da Nord a Sud isole comprese, davvero unita. È quella dei disoccupati che hanno riscritto il primo articolo della nostra Costituzione: «L'Italia è un Paese fondato sul lavoro, ma sotto casa e senza scomodità». In questi giorni, il sindaco di Capri, impegnato nella sua battaglia per ottenere lo status di «disagiato», porta un argomento che, per chi ragiona con i tweet, può anche sembrare convincente: abbiamo difficoltà a trovare professori, magistrati e dipendenti pubblici in generale perché per arrivare a Capri bisogna prendere (addirittura!) l'aliscafo e si affrontano costi extra. Urge, allora, un bonus per legge. Risalendo lo Stivale, un tipografo di Padova ieri ha raccontato come abbia grande difficoltà a trovare 25 dipendenti a tempo indeterminato. Non stiamo parlando di un'aziendina in un sottoscala che sottopaga i suoi dipendenti. Ma della Grafica Veneta. Tra gli altri, stampa anche l'edizione italiana di Harry Potter. Gli impianti, buon per lui, lavorano 24 ore su 24, sabati e domeniche comprese. «In un mondo normale- racconta il titolare - ci sarebbe la fila, qui no. I giovani non vogliono fare qualche notte e rinunciare a un week end al mese». Che in Italia offrire un lavoro a tempo stabile a decine di migliaia di precari, sia una cattiva idea lo ha aveva già capito Renzi a tempi della sua Buona Scuola. Più comodo stare a casa e prendersela, comodamente seduti sul divano, contro il sistema, Twitter alla mano.

federico.monga@ilmattino.it
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