La crisi del capitone

La crisi del capitone
di Federico Monga
Mercoledì 30 Maggio 2018, 09:45 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 12:37
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Ieri, come tutte le mattine, Antonio Bassolino, è passato al bar sotto casa per il primo caffè, ormai senza sigaretta. Argomento caldo della mattinata, ovviamente, l’Italia senza governo. L’ex sindaco - ha raccontato sul suo profilo Facebook - si è divertito a solleticare il garzone del bar. Il dialogo politico-gastronomico tra i due sarebbe potuto andare in scena (con il permesso del genio di Eduardo) nel tinello di Natale a Casa Cupiello. 
Bassolino: «Il Pd non ha voluto dialogare con i CinqueStelle.
Il garzone: «Era un sartù che non poteva stare in piedi». 
Bassolino: «Il governo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini non è andato in porto per lo scoglio di Savona».
Il garzone: «La minestra, per ora, non si è maritata». 
Bassolino: «Il “taglia spese” Carlo Cottarelli è un uomo di valore ma nessun partito pare disposto a votarlo». 
Il garzone: «È il destino dell’insalata di rinforzo. È buona assaje, ma nessuno ce la fa più a mangiarla». 
Bassolino: «È la crisi istituzionale più grave della storia repubblicana. Stiamo vicini a Mattarella, è in difficoltà».
Il garzone: «’O capitone è scappato di mano a tutti quanti».
Prendiamola sul ridere.

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