Pontecagnano Faiano, accoltellò la sua ex: dopo il riconoscimento del vizio di mente bocciata anche la premeditazione

Maurizio Raimo salvato dalla Corte di Cassazione: il fascicolo torna in Corte d'Appello ma a Napoli

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Petronilla Carillo
Giovedì 15 Febbraio 2024, 06:15
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La Corte di Cassazione non ha riconosciuto la premeditazione a carico di Maurizio Raimo, difeso dall’avvocato Pierluigi Spadafora, il cui fascicolo per tentato omicidio, viene spedito alla Corte d’Appello di Napoli per una riformulazione della sentenza. La seconda. In primo grado era stato condannato a 10 anni di reclusione, diventati poi in Appello sette anni e sei mesi di reclusione a causa del ribaltamento della perizia psichiatrica disposta in primo grado riconoscendo all’imputato il vizio parziale di mente. Ora i giudici napoletani dovranno «ratificare» la decisione della Cassazione e, sulla base della nuova formulazione dei capi di imputazione, rideterminare anche la pena.

La storia di Raimo è una storia (purtroppo molto comune) di un marito che non accetta la separazione dalla moglie e che continua a ritenere quella la «sua donna». Era aprile del 2021 quando ferì la moglie con un coltello. In quel periodo l’uomo era sottoposto alla misura di allontanamento dalla casa familiare e dai luoghi frequentati dalla moglie ma, nonostante ciò, si presentò sotto casa, con grande pazienza attese che la ex salisse in auto e, armato di due coltelli, l’aggredì ferendola in più parti del corpo. Per fortuna intervenne la figlia che riuscì a separarli, consentendo alla donna di uscire dall’autovettura. Non contento l'uomo, approfittando della caduta a terra della vittima, si avventò di nuovo su di lei che questa volta fu pronta a difendersi anche con l'aiuto di un vicino di casa che - richiamato dalle urla - intervenne mettendo in salvo la donna e la figlia. Un comportamento che, per l'accusa, era premeditato (Raimo si era armato con due coltelli) e finalizzato a provocare la morte della moglie (da cui era separato), per fortuna non riuscendoci.

La Corte di Cassazione, invece, non ha riconosciuto la premeditazione anche se bisognerà attendere la trasmissione degli atti alla Corte d’Appello di Napoli per capire le motivazioni dei giudici ermellini. Intanto all’area compresa tra Pontecagnano e Battipaglia resta ancora un triste primato: quello di contare diverse vittime di violenza di genere. Soltanto a Pontecagnano Faiano, nel giro di un anno, sono state uccise due giovanissime donne: Anna Borsa, trucidata dal suo e x fidanzato nel salone di parrucchiere nel quale lavorava, e Marzia Capezzuti, una ragazza con qualche problema psichico ospita a casa della famiglia del suo ex fidanzato, uccisa per appropriarsi della sua misera pensione di invalidità.

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