Afghanistan, profughi a Salerno:
«Siamo pronti per accoglierli»

Afghanistan, profughi a Salerno: «Siamo pronti per accoglierli»
di Giovanna Di Giorgio
Domenica 29 Agosto 2021, 11:00 - Ultimo agg. 11:03
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Salerno è pronta ad accogliere la gente in fuga da Kabul. Il sindaco di Salerno si presenta «in punta di piedi» all'iniziativa di solidarietà in difesa dei diritti delle donne afghane lanciata dalla consigliera Paky Memoli e apre alla possibilità di accoglienza in città per chi proviene dal Paese caduto nelle mani dei talebani. «Siamo predisposti ad accogliere assicura - bisogna capire il come e il quando». Enzo Napoli assiste allo scatto della foto simbolica delle candidate che hanno risposto alla chiamata. Troppo poche, malgrado il carattere apartitico dell'iniziativa che nasce pensando a Zarifa Ghafari, attivista afghana e sindaco di Maidanshahr dal 2019, quando aveva 26 anni, costretta a lasciare la sua terra. Sulla spiaggia di Santa Teresa, spalle rivolte al mare, sono una ventina le candidate che si lasciano fotografare reggendo uno striscione che invoca diritti e libertà per le donne afghane. Nella città che ha accolto e dato sepoltura alle 26 giovanissime migranti giunte morte in uno sbarco di qualche anno fa, la chiamata «senza nessun colore politico» di Memoli non trova accoglienza. 

Delle due candidate sindaco sugli otto aspiranti risponde solo Simona Libera Scocozza. L'altra candidata donna, Elisabetta Barone, non c'è. E non ci sono la stragrande maggioranza delle almeno quattrocento aspiranti consigliere. La casacca di partito non fa differenza nemmeno nell'assenza. «L'unione delle donne candidate al consiglio comunale per esprimere solidarietà alle donne di Kabul. Bella idea davvero - scrive su Fb Priscilla Salerno, l'attrice hard al centro delle polemiche delle ultime settimane per non aver trovato accoglienza nella fila del centrodestra - Non credo che potrò essere in campo alle amministrative, ma sono simbolicamente con loro perché queste battaglie devono unire.

Sempre». Si uniscono alle candidate donne e bambine di passaggio. La gente osserva, fotografa. E qualcuno si chiede come aiutare quel popolo. La foto, infatti, è solo l'inizio di un percorso. «Questa lanciata da Paky Memoli è una bella iniziativa, simbolica, non apartitica ma politica nell'accezione nobile del termine - commenta il sindaco Napoli - È una sensibilizzazione, una presa di coscienza e in qualche modo anche un impegno che le candidate si assumono questa sera. Io aggiunge - sono qui in punta di piedi, perché non vorrei che si fraintendesse o si equivocasse. Vengo a dare la testimonianza e il saluto del sindaco della città». 

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L'iniziativa sembra destinata a non rimanere fine a se stessa: «Siamo predisposti ad accogliere dichiara il primo cittadino - Ne parlerò con l'assessore Savastano e con gli esponenti che a tanto si dispongono e vedremo come e quando poter dare un segnale tangibile della nostra solidarietà». E che la foto con le candidate al consiglio comunale sia solo l'inizio di un percorso lo sottolinea la stessa Memoli: «Volevo partire da questa foto per lanciare dei messaggi e costruire dei progetti in questa città per l'accoglienza delle donne afgane. Con l'associazione Prima Luce spiega - abbiamo preparato persone per accogliere bambini e donne all'insegnamento dell'italiano e dell'inglese. Soprattutto, vogliamo insegnare alle persone accolte nel nostro Paese con questo corridoio umanitario i principi della nostra Costituzione: la persona al centro, uguaglianza, dignità, libertà, etica, legalità. E vogliamo insegnare anche i doveri, a partire dalla solidarietà». All'appello risponde Scocozza: «Vengo dal mondo del volontariato e come avvocato mi sono sempre occupata di diritti dei migranti. Mi sembra una bella iniziativa». E, in riferimento al progetto «con attività volte a includere queste persone nell'ambito del diritto e dell'insegnamento delle lingue, io dice - ho messo a disposizione le mie competenze, quelle nell'ambito giuridico, e le candidate che mi hanno accompagnato si sono messe a disposizione per l'insegnamento della lingua inglese». 

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