Uccide la compagna davanti alla figlia: Agostino Annunziata era ossessionato dalla gelosia

Il coltello ritrovato dai carabinieri nell'appartamento: pare sia stato proprio l'uomo ad avvisare il 112

Agostino Annunziata e Annalisa D'Auria
Agostino Annunziata e Annalisa D'Auria
di Nicola Sorrentino
Domenica 29 Ottobre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 18:13
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Ha ucciso la sua compagna con una coltellata alla gola, poi ha portato la figlia di 3 anni al lavoro con sé. Dopo averla affidata ad un collega, avrebbe detto a quest'ultimo: «Devo fare una commissione urgente, torno subito». Invece ha raggiunto la sommità di un silos e si è tolto la vita, lanciandosi di sotto. Il femminicidio-suicidio si è consumato tra le 6 e le 7 di mattina, a Rivoli, in provincia di Torino. La donna si chiamava Annalisa D'Auria, 32enne originaria di Nocera Inferiore, vissuta nel quartiere Arenula. L'omicida e compagno Agostino Annunziata, 36 anni, anche lui di Nocera, originario del rione Calenda, faceva l'operaio in una ditta di lavorazione dell'acciaio Massifond.

Il coltello con cui ha ucciso la donna è stato ritrovato dai carabinieri nel loro appartamento.

Pare sia stato proprio l'uomo ad avvisare il 112 del delitto. La figlia dei due è stata invece trasferita in ospedale a Torino, per accertamenti. A starle accanto il cugino del papà, oltre che suo collega. Dopo i rilievi, le due salme sono state portate nelle camere mortuarie dell'ospedale di Rivoli, a disposizione della procura. Non sono stati trovati biglietti d'addio dell'uomo o tracce che possano fornire spiegazioni su quanto accaduto. 

La coppia non viveva più nell'Agro nocerino da anni. Una loro vicina di casa, a Rivoli, ha dichiarato che mercoledì aveva visto l'uomo urlare contro la moglie in strada, mentre lei aveva in braccio la piccola. «Li sentivo litigare spesso, l'ultima volta era stata mercoledì. Era arrabbiato perché lei non le aveva risposto al telefono e si era fatto dare da lei il cellulare in malo modo, per controllarlo». Gli inquirenti hanno escluso la presenza di querele o denunce tra i due, così come di interventi per eventuali liti o referti rilasciati dai sanitari. Tuttavia, non viene esclusa al momento alcuna pista, neanche quella di una gelosia maturata nel tempo da parte dell'uomo. Di Annunziata i colleghi dicono un gran bene: «Era cordiale, gentile, un marito affettuoso. Sembrava avesse costruito una famiglia unita, sempre baci e abbracci con la moglie». L'uomo aveva avuto un trascorso nell'esercito. Poi due anni fa il congedo, quindi l'inizio del lavoro in azienda.

Nel suo passato c'era un precedente per droga, che gli era valso prima i domiciliari poi l'affidamento ai servizi sociali, quindi il ritorno al lavoro. Il 36enne era andato anche in ospedale tra giovedì e venerdì, per un forte stato d'ansia che pare fosse dovuto ad un improvviso cambio turno sul lavoro. Gli avevano dato un tranquillante, per poi mandarlo di nuovo a casa. Il cugino lo ha sentito l'ultima volta la sera precedente al delitto e lo aveva trovato «tranquillo». Forse qualcosa nell'equilibrio interiore di Agostino, invece, si era rotto.

I carabinieri ascoltano amici e parenti, verificando inoltre quelle testimonianze che riferirebbero di alcune liti con la compagna, probabilmente legati a motivi di gelosia. Annalisa, bidella, lavorava come addetta alla mensa all'istituto agrario Dalmasso. Una sorella in Francia ed un fratello, invece, morto anni fa per un malore. Più volte tornava a Nocera Inferiore per trascorrere del tempo con la prima figlia, avuta da un precedente compagno. Tra lei e quest'ultimo le cose erano finite in malo modo, a colpi di denunce, anche in relazione alla gestione della figlia.

Non solo, insulti e diverbi si erano verificati anche tra Agostino e l'ex fidanzato di Annalisa: la coppia aveva incrociato l'ex di lei 5-6 anni fa, in strada, a Nocera. Dal diverbio si era finiti davanti al giudice di pace, a causa di denunce reciproche. I tre, in fondo, si conoscevano tra loro sin da ragazzi. Lo conferma l'avvocato Veronica Russo, che assisteva sia Agostino che Annalisa in quei procedimenti: «Sono senza parole per quanto accaduto. Mai avrei pensato che questa storia potesse avere un epilogo del genere. Non era mai trapelato da entrambi alcun dissapore di coppia. Lei era una donna amorevole, dolce, una mamma iperprotettiva. L'ultimo ricordo che ho della coppia risale a luglio, quando i due erano andati in vacanza con la famiglia di lui. Esprimo solidarietà alle famiglie e alle bambine, in particolare, che hanno perso la mamma e il papà».

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I sindaci dei comuni di Nocera Inferiore e Pagani, in una nota, hanno espresso anch'essi vicinanza alle due famiglie. 

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