Anziana uccisa a Salerno, la sorella ferita
non riesce a parlare con la polizia

Anziana uccisa a Salerno, la sorella ferita non riesce a parlare con la polizia
di Petronilla Carillo
Martedì 12 Luglio 2022, 06:05 - Ultimo agg. 16:46
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Il giallo di San Leonardo si infittisce sempre più. Un caso «delicato» fanno sapere gli inquirenti anche se, con il passare delle ore, sembra che qualche tassello inizi a mettersi al posto giusto. Sembrerebbe vacillare anche l’ipotesi della rapina finita male perché, a quanto pare, ad un primo controllo, non mancherebbe nulla in casa. Le due sorelle, Maria Grazia di 91 anni (trovata morta) ed Adele di 87 (al momento ricoverata in ospedale), potrebbero aver aperto la porta al proprio aggressore che potrebbe essere una persona da loro conosciuta. E la violenza potrebbe essersi consumata nel pomeriggio di sabato, ecco perché i due cani erano legati e non sciolti.

Proprio i due animali venivano slegati dalla due donne la sera, per sentirsi più sicure dal momento che entrambe erano anziane e che nella stessa palazzina, al piano di sopra, c’è un fratello che vive a letto perché impossibilitato a camminare.

Potrebbe anche trattarsi di un’arancia meccanica, altra ipotesi che non viene esclusa dagli investigatori. Secondo il racconto di un panettiere, che ha il negozio accanto al civico 164 di via San Leonardo, ovvero l’abitazione delle sorelle Martino, pare che la polizia le abbia trovate in una cantinola dalla quale si accedeva dal piano giorno della casa, quindi le due donne potrebbero essere state trascinate li giù. Testimonianza che deve essere vagliata attentamente, come anche quella della nipote che si prendeva cura delle zie e che ha fatto scattare l’allarme. Ma gli agenti della Squadra mobile, diretti dal vicequestore Giovanni Di Palma, restano blindati e, su disposizione della procura di Salerno, non trapela alcuna indiscrezione sull’andamento delle indagini e persino sulla dinamica. Restando dunque nel campo delle ipotesi - e su questo la polizia è stata chiara, si lavora a 360 gradi non escludendo nulla - l’aggressore potrebbe essere entrato da un secondo ingresso all’appartamento sul retro. Altra ipotesi che deve essere verificata. Sicuramente, però, le due sorelle hanno avuto un colluttazione con la persona, o le persone, che le hanno aggredite. Dettagli, questi che emergeranno dall’autopsia sul corpo senza vita della 91enne o dalla testimonianza che la sopravvissuta, Adele, dovrà prima o poi fornire ai poliziotti.



Ieri gli agenti della Mobile e della Scientifica sono tornati nuovamente all’interno dell’appartamento della sorelle Martino posto sotto sequestro per eseguire ulteriori accertamenti. I poliziotti sarebbero anche andati in ospedale per sentire Adele, la 87enne rimasta viva. Ma la donna è in stato di forte consuone. È stata trasferita dal reparto di Chirurgia a quello di Neurologia: oltre al trauma facciale i sanitari le hanno riscontrato anche un trauma cranico che va tenuto sotto osservazione. Bisogna capire, dunque, se è riuscita a rispondere (eventualmente) alle domande della polizia. Una volta individuato l’aggressore sarà sicuramente chiaro anche il movente. Le due anziane, dicono i loro vicini di casa erano arzille ed indipendenti e, sopratutto, riuscivano a farsi voler bene da tutti. Impensabile, dunque, che qualcuno possa aver fatto loro del male a meno che, appunto, non si tratti davvero di una rapina finita male (ma non ha senso il fatto che non manca nulla) o di qualche problema personale. 

È di quelle drammatiche che lasciano l’amaro in bocca. La violenza gratuita, forse anche solo un litigio, ha causato la morte di una donna di 91 anni. Probabilmente chi ha agito le voleva uccidere entrambe ma il caso ha voluto che Adele riuscisse a salvarsi. Sicuramente sono stati momenti di paura per lei e soprattutto di dolore nel restare inerme, impossibilitata ad alzarsi vicino al corpo senza vita della sorella. Del resto, sempre l’autopsia dovrà anche verificare se Maria Grazia è morta sul colpo o dopo una lunga agonia. Per questo la polizia è blindata sulla testimonianza della 87enne, che per tutta la giornata di domenica è stat sedata perché in uno stato di forte agitazione e di choc. La necessità di dare risposte, anche in tempo breve, è quanto mai necessaria anche per garantire la sicurezza dei residenti ella zona che sono sotto choc e temono il ripetersi di violenze di questo tipo anche nei confronti di altri. Nessuno comunque, tra sabato pomeriggio e sabato notte ha sentito le due donne urlare e questo rende ancora più complicato ricostruire quanto accaduto. 

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