Atti vandalici e tre ragazzi picchiati,
notte di paura a largo Barbuti

Atti vandalici e tre ragazzi picchiati, notte di paura a largo Barbuti
di Barbara Cangiano
Lunedì 7 Settembre 2020, 06:55 - Ultimo agg. 08:23
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Notte movimentata, quella tra sabato e domenica, in largo Barbuti, dove un gruppo di vandali ha devastato sedie, palco e le quinte teatrali ed un ragazzo di ventuno anni, insieme a due coetanee di nazionalità straniera, è stato minacciato e poi preso a calci da una coppia di residenti. I tre, dopo essersi fatti refertare al pronto soccorso dell’ospedale di Cava de’ Tirreni, ieri pomeriggio hanno sporto denuncia in questura. 

Bruno Carmando, 21 anni, nipote dello storico massaggiatore della Salernitana, stava trascorrendo gli ultimi scampoli della serata insieme a due ragazze, una russa ed una brasiliana. «Ci eravamo messi a sedere sul palco dei Barbuti – racconta – e stavamo ascoltando musica con il cellulare. Erano le tre del mattino, ma il volume era basso e non pensavamo di dare fastidio a nessuno, anche perché dall’altra parte della piazzetta c’era un altro gruppo di ragazzi che stava lì a chiacchierare. A un certo punto si avvicina una coppia, un uomo e una donna, che iniziano a minacciarci con aggressività, intimandoci di andare via perché stavano tornando a casa e volevano riposare. A quel punto, con calma, ho detto che saremmo andati subito via». 

Ma i due, probabilmente esasperati dagli schiamazzi delle scorse settimane e dagli atti vandalici che si erano consumati qualche ora prima, continuano a inveire, «tra l’altro con commenti razzisti nei confronti delle mie amiche, del tipo: tornatevene ai Paesi vostri». Una delle ragazze perde la pazienza e reagisce: da lì alla rissa il passo è breve e iniziano a volare calci, graffi e pugni. «Ho raccolto in fretta le nostre cose e ho strattonato le mie amiche per portarle via – continua il 21enne – Ci siamo nascosti in un vicolo, ma ci hanno inseguiti. Poi abbiamo trovato rifugio in un locale nei pressi del Duomo e abbiamo allertato la polizia. Quando le forze dell’ordine sono arrivate, li hanno identificati e sono andati via». Bruno ha poi avvisato suo padre Giovanni e i tre ragazzi si sono recati al pronto soccorso di Cava per farsi visitare. Escoriazioni, lievi traumi cranici o toracici, il referto dei medici. 
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