Bimba giù dalla finestra a Fisciano, il padre:
«Ho sentito delle voci, dicevano cosa fare»

Bimba giù dalla finestra a Fisciano, il padre: «Ho sentito delle voci, dicevano cosa fare»
di Petronilla Carillo
Martedì 1 Novembre 2022, 23:36 - Ultimo agg. 3 Novembre, 07:25
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«Sentivo delle voci nella testa, mi dicevano cosa fare». Sarebbero queste le prime parole pronunciate dal papà di Fisciano accusato di aver lanciato la figlioletta di due anni dalla finestra del bagno del loro appartamento al terzo piano di una zona residenziale della cittadina sede dell’Università di Salerno. Dichiarazioni contenute nell’informativa presentata dai carabinieri in procura, a Nocera Inferiore, ed allegata al decreto di fermo dell’uomo di 40 anni.

Dichiarazioni che, come si apprende da fonti investigative, non sarebbero state raccolte direttamente dai carabinieri ma che l’uomo avrebbe pronunciato nell’immediatezza dai fatti quando, ad intervenire nell’appartamento, sono stati i suoi vicini di casa. I suoi legali, Silverio Sica e Tommaso Amabile, intanto, smentiscono una volta per tutte la confessione dell’uomo.

«Queste dichiarazioni - precisa l’avvocato Sica, presidente dell’Ordine degli avvocati salernitani - sono state recepite dagli investigatori ma noi non abbiamo conferma diretta che siano state pronunciate.

Domani (oggi, ndr) ne sapremo di più durante l’interrogatorio di garanzia. Noi ancora non abbiamo parlato con il nostro assistito».

«Speriamo di poterlo fare domani - prosegue il suo collega, il penalista ed consigliere regionale Amabile - dobbiamo capire se è in condizione di poter reggere l’interrogatorio». Mercoledì scorso il 40enne, consulente dell’Inps, aveva chiesto l’intervento del 118 perché aveva uno stato di forte agitazione. Aveva dunque fatto accesso al Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Qui i sanitari gli avevano diagnosticato un forte stress ed un esaurimento, le cui cause al momento restano ignote. Tuttavia, non erano stati riscontrati elementi per un ricovero: l’uomo era ritornato a casa senza prescrizioni. 

I medici del Santobono di Napoli oggi visiteranno di nuovo la piccola, verificheranno il decorso postoperatorio e le ingesseranno l’omero. In mattinata, dunque, decideranno se dimetterla o meno. La bambina, due anni appena, in ospedale è in compagnia della mamma che l’assiste giorno e notte. E, secondo quanto riferito da persone vicine alla famiglia, non avendo visto il padre, avrebbe anche chiesto di lui: «dov’è papà?». 
 

La donna, a differenza del marito, avrebbe invece parlato a lungo con i carabinieri e avrebbe anche riferito che domenica mattina il fasciatoio era vicino alla finestra. Lei non escluderebbe, dunque, che a far precipitare la piccola possa essere stato un suo movimento azzardato anche se, la sua ricostruzione, stride con quella dei carabinieri del Ris del comando provinciale di Salerno per i quali, la traiettoria della caduta, se la piccola si fosse lanciata da sola, sarebbe dovuta essere perpendicolare e non curva. Originaria di Aquara, la giovane mamma lavora come impiegata di banca e il suo direttore è il sindaco del suo comune di origine. A lui ha raccontato personalmente quanto accaduto nel corso di una telefonata di cortesia.

«A stento riusciva a trattenere le lacrime - racconta il primo cittadino Antonio Marino - come è facile immaginare è una donna sconvolta per quanto accaduto. La figlia ha rischiato di morire. È salva solo per miracolo, ed è questa l’unica cosa importante». La donna, secondo il racconto di Marino, ha temuto per qualche istante di averla persa per sempre. Quando si è precipitata in strada per soccorrere la figlioletta, la bimba era riversa a terra ed aveva perso i sensi. «La mamma ha temuto che fosse morta - racconta il primo cittadino - per pochi ma interminabili secondi la piccola non le rispondeva. Mi ha detto che la figlia era immobile poi é scoppiata a piangere ed ha iniziato ad urlare: mamma mamma».

Intanto i carabinieri continuano le verifiche tecnico scientifiche sia all’interno dell’appartamento, sottoposto a sequestro, e sia all’esterno. Sono anche stati sequestrati, e consegnati ai Ris di Salerno, alcuni indumenti all’interno dell’appartamento per rilevare eventuali segni o indicazioni utili per comprendere la dinamica dei fatti.

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