Le mani della camorra sui carburanti:
45 misure cautelari e 71 denunciati

Le mani della camorra sui carburanti: 45 misure cautelari e 71 denunciati
Lunedì 12 Aprile 2021, 07:41 - Ultimo agg. 14:01
3 Minuti di Lettura

Dalle prime ore di questa mattina Carabinieri e Guardia di finanza stanno eseguendo misure cautelari nei confronti di 45 persone nelle province di Salerno, Brescia, Napoli, Caserta, Cosenza e Taranto: le accuse sono associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso finalizzata alle frodi in materia d'accise e iva sugli olii minerali, intestazione fittizia di beni e società, e truffa ai danni dello Stato.

I carabinieri del Comando provinciale di Salerno e i militari della Gdf di Salerno e Taranto stanno conducendo in tal senso un'operazione coordinata dalle direzioni distrettuali Antimafia di Potenza e Lecce ed eseguendo due ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali emesse dai rispettivi gip.

Altre 71 inoltre le persone denunciate a piede libero nell'ambito delle stesse indagini.

Video

Le attività investigative hanno dato modo di accertare l'infiltrazione del clan dei Casalesi e del clan Cicala nel lucroso mercato degli idrocarburi nei territori del Vallo di Diano e del Tarantino. 

Tra gli arrestati risulta anche un carabiniere fino al 2019 in servizio in provincia di Salerno, ritenuto «infedele» dagli investigatori, perché in cambio di svariate taniche di gasolio, poi vendute a terzi, avrebbe fornito al sodalizio informazioni sulle attività di indagine in corso. Il militare, dopo l'arresto, è stato condotto in carcere. Nei suoi confronti, già all'emergere del suo coinvolgimento, l'Arma aveva deciso il suo trasferimento in altra provincia, con incarico non operativo. Arrestato e posto ai domiciliari, inoltre, un dipendente del consorzio di bonifica dei bacini del Tirreno Consentino per un presunto accordo irregolare ad una gara per la fornitura di carburanti. Sono stati sequestrati beni per circa 50 milioni di euro che consistono in quattro società operanti nel settore idrocarburi, altri otto compendi aziendali, denaro contante, veicoli, camion, autocisterne, immobili e beni di pertinenza di alcuni indagati.

Secondo le indagini delle fiamme gialle, le organizzazioni lucravano circa 30 milioni di euro all'anno con il contrabbando dei prodotti petroliferi, con le frodi sull'Iva e l'evasione delle accise. Per l'esecuzione di due distinte ordinanze sono stati impiegati 410 uomini. In tutto gli indagati nell'indagine congiunta delle Dda di Potenza e Lecce sono oltre 100.

© RIPRODUZIONE RISERVATA