Tentano di rapire una bimba:
«Vuoi darci tua figlia?»

Tentano di rapire una bimba: «Vuoi darci tua figlia?»
di Simona Chiariello
Sabato 2 Marzo 2019, 06:20 - Ultimo agg. 07:08
2 Minuti di Lettura
«Mi chiamo Angela, come sei bella, tu come ti chiami?». E poi alla mamma: «Voi darmi tua figlia?». Con queste parole, nella prima settimana di febbraio, un uomo ed una donna, si avvicinarono ad una giovane madre, in attesa del pullmino dell’asilo nido, con il presunto intento di portarle via la figlioletta e poi fuggire. Oggi la coppia ha un volto ed un nome. I carabinieri diretti dal tenente Pessolano sono riusciti, attraverso una scrupolosa e delicata attività investigativa, ad identificarli. Si tratta di un uomo di 70 anni e di sua sorella di 68enne, cavesi e senza figli, che risultano indagati dalla Procura di Nocera Inferiore. 

Sarà ora il magistrato incaricato a valutare le reali intenzioni dei due fratelli. Volevano realmente rapire la piccola? Per quale ragione? E ancora qual’è il loro stato mentale. Domande che presto troveranno una risposta. La vicenda, vista anche la risonanza avuta attraverso il tram tram delle chat scolastiche, ha generato un vero e proprio allarmismo tra i genitori. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, l’episodio si è verificato in via Eduardo Talamo, nelle prime ore della mattinata, quando la giovane madre era in attesa del pullmino dell’asilo nido che avrebbe accompagnato la figlia, di due anni e mezzo, a scuola. La signora era in strada e teneva per mano la bimba quando le si avvicinano due persone, che non conosceva. La donna inizia a parlare, rivolgendosi alla bambina: «Mi chiamo Angela, tu come ti chiami? Come sei bella». Parole che abitualmente si scambiano con una bambina, quando ci si incontra per la prima volta. Poi le richieste inquetanti alla madre della piccola: «Vuoi darmi tua figlia?». Impaurita, la giovane madre ha risposto che avrebbe chiamato subito i carabinieri. I due si sono allontanati, lanciandole una minaccia terrificante: «Prima o poi ce la prendiamo». La mamma della bambina ha subito chiesto l’intervento dei carabinieri. I militari hanno avviato le indagini e ascoltato alcuni testimoni. Visionate le immagini delle telecamere del servizio di videosorveglianze, attraverso controlli incrociati sono riusciti ad identificarli. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA