Battipaglia, giallo su una 12enne: «Sequestrata fuori scuola e liberata al cimitero»

I dubbi degli inquirenti sul racconto della madre di una bimba

L’ospedale di Battipaglia dove la madre ha portato la figlia dodicenne affermando che la bambina è stata rapita davanti a scuola e poi rilasciata dopo poche ore
L’ospedale di Battipaglia dove la madre ha portato la figlia dodicenne affermando che la bambina è stata rapita davanti a scuola e poi rilasciata dopo poche ore
di Angela Trocini
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 23:43 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 20:04
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È tutto da verificare il racconto della mamma della 12enne che sarebbe stata sequestrata all’uscita da scuola. Una vicenda che si tinge di mistero dopo che la donna, lunedì pomeriggio, si è recata insieme alla figlia all’ospedale Santa Maria della Speranza a Battipaglia: ai poliziotti ha raccontato che la ragazzina - una volta uscita da scuola nella città capofila della Piana del Sele dove attualmente abitano (fino al 2019 mamma e figlia abitavano a Bellizzi dove la ragazzina ha frequentato la scuola, poi si sono trasferite a Pontecagnano e poi a Battipaglia) - è stata incappucciata, caricata di forza su un’autovettura per poi essere lasciata davanti al cimitero San Martino a Montecorvino Rovella, zona poco trafficata e per questo facile per abbandonare la ragazzina. Un sequestro lampo, da parte di ignoti, che avrebbe potuto avere come scopo uno stupro. Ed era questo, a dire il vero, il timore della mamma della ragazzina.

Ma, a quanto pare, una visita ginecologica a cui la piccola è stata sottoposta all’atto del ricovero ha escluso una recente violenza sessuale non essendo emersi segni che facciano ricondurre ad abusi commessi nella giornata di lunedì, sebbene alcuni elementi farebbero pensare ad una simile condotta avvenuta precedentemente: a maggio scorso, infatti, la ragazzina sarebbe stata analogamente sequestrata e lasciata davanti a una scuola (diversa da quella che frequenta).

In quell’occasione a correre in aiuto della 12enne fu il nonno, mentre lunedì è stata la mamma ad andare a riprendere la figlia a Pagliarone. 

Su cosa sia accaduto nel lasso di tempo tra il sequestro e il rilascio della ragazzina, ci sarebbe un profondo «buco»: c’è da dire che le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Salerno, agli ordini del vicequestore Di Palma, proseguono nel massimo riserbo proprio per la delicatezza della vicenda: nella giornata di ieri, i poliziotti salernitani sono stati a Battipaglia dove hanno sequestrato filmati delle telecamere di sicurezza - prendendo in esame una finestra temporale di circa 6 ore - in punti sensibili, come la Nazionale e strade centrali, per captare l’eventuale passaggio dell’autovettura di cui si conosce il colore ma non il modello. Al tempo stesso bisogna verificare il racconto della madre: a quanto pare ci sono dei «vuoti» che necessariamente dovranno essere colmati.

La circostanza che lo scorso mese di maggio la ragazzina sia stata vittima di un episodio simile a quello accaduto pochi giorni fa, potrebbe far ipotizzare che la famiglia sia finita nel mirino di qualcuno che utilizza la modalità dei sequestri lampo come avvertimento o ritorsione. Il papà della 12enne ha piccoli precedenti per violenza e droga (sarebbe anche tossicodipendente) e l’intero contesto familiare appare molto degradato: c’è da chiedersi, quindi, se il racconto della mamma sia veritiero fino in fondo o la donna abbia omesso particolari fondamentali. Come, ad esempio, conoscere l’identità di chi potrebbe aver commesso il fatto. O «coprire» qualcuno per evitare problemi più gravi. E c’è da chiedersi se le forze dell’ordine erano già state allertate dopo il primo sequestro ed era già aperta un’indagine sui fatti a cui, ora, va ad aggiungersi anche quest’ultimo episodio. Circostanza anche questa tutta da chiarire, ma che al momento rimane un punto di domanda senza risposta visto le bocche cucite di polizia e magistratura che stanno indagando su una vicenda che, probabilmente, è ancora da ricostruire nel dettaglio proprio per le molte «zone d’ombra» esistenti nel racconto finito nel fascicolo d’inchiesta aperto dal sostituto procuratore Carlo Rinaldi

La ragazzina, dopo essere stata visitata, è stata dimessa dall’ospedale e sarà l’autorità giudiziaria a decidere se sentire - con tutte le cautele previste dalla legge - la minore in modo da confrontare il racconto con quanto denunciato dalla mamma. Da lunedì il lavoro dei poliziotti agli ordini del vicequestore Di Palma (a capo della Mobile), in collaborazione con i colleghi del commissariato battipagliese (agli ordini del vicequestore Fedele), sotto il coordinamento della Procura salernitana, è anche incentrato a chiarire tutti gli aspetti dell’episodio che ha senza dubbio enormemente segnato la 12enne, anche a «discoverare» amicizie, conoscenze, rapporti di qualsiasi genere di tutti i componenti della famiglia. E, ancora, sarà interessante capire se davanti la scuola qualcuno abbia notato qualcosa di strano: portare via una ragazzina di 12 anni, per giunta incappucciata, non è così semplice. Senza che nessuno se ne accorga. Oppure era un conoscente ad aver intimato alla minore di seguirlo.

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