Dossier povertà della Caritas,
aumentano le famiglie assistite

Dossier povertà della Caritas, aumentano le famiglie assistite
di Giuseppe Pecorelli
Lunedì 15 Novembre 2021, 06:15 - Ultimo agg. 22:17
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Sono stati 846 gli interventi della Caritas diocesana di Amalfi-Cava de’ Tirreni in favore dei più poveri da novembre 2019 a dicembre 2020. Per più della metà si tratta di richieste d’aiuto alimentare, ma in 47 casi si è dato una mano per pagare fitti e utenze, in 97 si è fornita assistenza legale, in 84 consulenza psico-sociale, in 37 si è provveduto a donare farmaci o a garantire visite mediche. Ma i bisogni sono tanti e, per oltre duecento volte, è stata assicurata assistenza per ogni urgenza possibile: dal vestiario ai prodotti per l’infanzia e al materiale scolastico. Sono questi alcuni dei dati resi noti sabato pomeriggio, alla vigilia della Giornata mondiale dei poveri celebrata ieri, nella parrocchia di San Lorenzo, a Cava de’ Tirreni, da Marta Raimondi, coordinatrice del Centro d’ascolto della Caritas diocesana, guidata da don Francesco Della Monica. «I numeri – ha spiegato la relatrice del Report delle povertà intitolato “Cammino di rinascita” – forniscono una fotografia, ma se non li associamo ai volti non capiamo davvero cosa abbia generato la pandemia. La Caritas diocesana e quelle parrocchiali non hanno mai chiuso per realizzare la loro azione di prossimità e ascolto». Sono state in tutto 349 le persone che si sono rivolte alle strutture dell’organismo della carità, in maggioranza donne con cittadinanza italiana. «Le donne – ha proseguoto la coordinatrice – si fanno spesso portavoce dei bisogni all’interno di un nucleo familiare». 

Ogni intervento è mirato per non sciupare risorse. «Quando eroghiamo aiuti alimentari – dice ancora Marta Raimondi – dobbiamo tenere conto di diversi fattori: la presenza di bambini o di anziani, l’esistenza di intollerenze alimentari dei destinatari.

Parliamo di utenti, richiedenti, ma i beneficiari sono molti di più e il numero può essere raddoppiato, triplicato e così via». I dati non vanno intesi in senso assoluto (ci si riferisce ai soli utenti Caritas), ma rendono bene l’esistenza di una situazione di povertà che nel 2020 è nettamente peggiorata, in linea con il 44% di nuovi poveri che la Caritas italiana ha indicato nel Dossier nazionale presentato a ottobre. Sono persone che, nell’anno più duro della pandemia, si sono rivolte per la prima volta alla Caritas. Altro aspetto interessante del report della Caritas di Amalfi-Cava è il dato riferito all’età degli utenti: quella più rappresentata (al 29%) va dai 46 ai 55 anni, tempo in cui il lavoro dovrebbe preservare dalla povertà, ma chi lo perde difficilmente ne troverà un altro in poco tempo e la pensione è lontana. L’aumento dell’emergenza è percepito in tutto il territorio, suddiviso in aree costiere (Amalfi, Vietri, Minori, Maiori, tra gli altri comuni) e Cava. Si sono rivolti alla Caritas «anche utenti di territori che non avevano mai fatto richieste e di comuni a forte vocazione turistica. Gli abitanti lavorano in estate e, in inverno, fanno riferimento alle scorte messe da parte. Nell’estate 2020 molte strutture turistiche non hanno riaperto e, in un territorio a vocazione turistica, di alternative ce ne sono poche». Ma all’aumento del bisogno fa da contraltare l’aumento delle risorse per rispondere alle nuove povertà. «A luglio – ricorda don Della Monica – abbiamo inaugurato, a Cava, la Cittadella della carità. Sta prendendo sempre più una sua configurazione sul territorio diocesano. La Cittadella è una realtà in prima linea e cerca di fornire quello che è possibile, grazie all’aiuto di tanti. È un osservatorio costante, sorgente da cui attingere e da cui far attingere tante positività e ricchezze». La pandemia genera poi problemi anche di carattere psicologico, tema trattato, nell’incontro moderato dal segretario della Caritas Luca Bellopede e introdotto dal saluto del parroco don Giuseppe Noschese, da Francesco Esposito, psicoterapeuta dello specifico sportello messo a disposizione dall’organismo della carità. 

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