Droga diretta a Potenza sulle rotte del basso Sele: in manette 42 persone

Uno degli uomini di fiducia dei due gruppi di spacciatori faceva base in città nei viaggi per consegnare coca e fumo

Una delle consegne della droga
Una delle consegne della droga
di Pasquale Sorrentino
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 07:00
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Un uomo di fiducia a Eboli che forniva la droga e oltre 20 “viaggi” per trasportare la merce dal Salernitano a Potenza: è quanto scoperto dalla Squadra mobile lucana in una vasta operazione che ha portato all’arresto di 42 persone appartenenti a due organizzazioni distinte ma contigue. Una di queste aveva un forte legame con Eboli. Sulla base delle indagini svolte e coordinate dalla Procura di Potenza guidata dal procuratore di origini salernitane Francesco Curcio, i sodalizi sono risultati operanti sul territorio di Potenza e provincia (Tito, Avigliano e Pietragalla) con estensione sul territorio di Foggia, nella provincia di Salerno e Roma. La polizia ha scoperto che un’organizzazione aveva base logistica tra Tito e Potenza, si muoveva con continui e reiterati approvvigionamenti di cocaina, marijuana e hashish da fornitori sparsi tra Cerignola (provincia di Foggia) ed Eboli.

Si tratta di un’indagine che è durata diversi anni. Le intercettazioni telefoniche e telematiche, i pedinamenti tradizionali e a distanza, anche mediante il ricorso a videocamere e tracciamenti gps, le acquisizioni documentali hanno permesso di ricostruire numerosi viaggi di approvvigionamento presso i rifornitori italiani e da un rifornitore di nazionalità marocchina, Youness Ouarsan, residente ad Eboli. Quest’ultimo è stato arrestato e trasferito in carcere. Inoltre, è stata appurata la gestione di vere e proprie piazze di spaccio non distanti da scuole e luoghi d’incontro giovanili in territorio lucano. 

Sono state documentate 31 trasferte in direzione della cittadina pugliese e circa 20 trasferte verso Eboli: in particolare, in occasione della programmazione dei viaggi, i malviventi erano ben organizzati per eludere la sorveglianza e i controlli delle forze dell’ordine. Nel corso delle attività tecniche, invece, è anche emerso che l’approvvigionamento avveniva parallelamente da parte dei due gruppi, sia da fornitori operanti su internet, tramite pagamenti in bitcoin, privi di ogni tracciabilità, che inviavano la droga direttamente a casa dei sodali o dei loro parenti deceduti.

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Talora i componenti del sodalizio, mentre erano a bordo di treni, lungo il percorso cedevano la droga alle fermate agli acquirenti che erano in attesa nei pressi degli scali ferroviari, con l’apporto di altri sodali che, ad ogni fermata, erano addetti a segnalare la presenza di forze di Polizia. In merito al confezionamento dei panetti di hashish, significativi sono stati i rinvenimenti di confezioni riportanti etichette raffiguranti Banana, Shell, Dragonball, Marocco.

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