Filt Cgil, assalto notturno:
«È un atto intimidatorio»

Filt Cgil, assalto notturno: «È un atto intimidatorio»
di Carmen Incisivo
Mercoledì 14 Settembre 2022, 07:58 - Ultimo agg. 15:54
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È ancora una delle sedi delle confederazioni della Cgil a finire del mirino dei vandali, nel caso specifico quella della Filt del segretario Gerardo Arpino che ieri mattina, recandosi in ufficio, ha trovato il caos. Porte divelte uffici a soqquadro. Una dimostrazione di forza barbara e vigliaccheria, confermata dalla circostanza che l'adiacente sede della Uil Trasporti - a due passi dalla stazione ferroviaria di Salerno - non è stata affatto interessata dal raid. Prima c'erano state la sede della Filcams Cgil di Napoli e le sedi delle Camere del Lavoro di Avellino e Benevento. 

«Dopo gli episodi dei mesi scorsi - scrivono in una nota congiunta il segretario provinciale della Filt Cgil Gerardo Arpino e il segretario generale della camera del lavoro, Antonio Apadula - proseguono gli attacchi mirati alle sedi della Cgil.

Qualche codardo e vigliacco ha pensato bene di vandalizzare la sede, distruggendo ogni cosa che si trovava davanti, procurando ingenti danni. Parliamo di attacco mirato - spiegano - perché nello stesso stabile è ubicata anche la sede della Uil Trasporti che è rimasta fortunatamente indenne da qualsiasi danno». Per i sindacalisti si tratta di «un atto intimidatorio e dimostrativo visto che - affermano - dalla sede non è stato asportato niente, pur essendoci diverse attrezzature informatiche facilmente trasportabili». Poi l'affondo: «Quando si colpisce una sede sindacale si vuole colpire un presidio di libertà. Le sedi sono luoghi frequentati dai lavoratori e dalle lavoratrici, quindi l'attacco di ieri notte è un attacco a tutto il mondo del lavoro ed alla democrazia. L'ennesimo vile attacco ad una sede della Cgil è di per sé grave perché richiama purtroppo un obiettivo storico di un avamposto della democrazia che non va affatto sottovalutato. È già successo durante il ventennio fascista, e oggi come allora non ci faremo intimidire e confidiamo che tutta la cittadinanza, oltre che tutte le forze politiche, condannerà questo ennesimo attacco alle forze democratiche di questo Paese». Ora la palla passa alle forze dell'ordine che «dovranno individuare gli autori e la matrice dell'ignobile gesto» concludono i segretari Gerardo Arpino e Antonio Apadula. 

Dell'accaduto sono state immediatamente informate le forze dell'ordine. La denuncia è stata inizialmente sporta alla Polfer, poco dopo sono arrivati gli agenti della polizia scientifica e quelli della Digos. Mentre i primi si sono occupati della rilevazione di impronte e della raccolta di elementi utili all'individuazione dei responsabili del vile atto, intimidatorio o vandalico che sia, i secondi hanno ascoltato le persone che gravitano nel mondo Filt Cgil, alla ricerca di particolari che potessero indicare le piste da sondare prioritariamente per inchiodare i colpevoli. Al vaglio, prima di ogni altra cosa, le varie vertenze che la Filt Cgil sta seguendo in questo periodo - anche se nessuna di quelle prese in esame si trova in una fase critica che potrebbe giustificare quanto avvenuto - le eventuali pressioni politiche ricevute in vista del prossimo appuntamento elettorale del 25 settembre oppure eventuali dissidi, personali e professionali, delle persone che frequentano quei locali. Quest'ultima, al momento, appare come la pista meno probabile. L'inchiesta è aperta e si lavora a 360 gradi.

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Numerose le attestazioni di solidarietà arrivate alla Filt Cgil di Salerno, a partire dal sindaco Enzo Napoli che ha espresso «ferma condanna della civica amministrazione per il raid vandalico perpetrato ai danni della sede sindacale Filt Cgil di Salerno». «Ennesimo attacco verso lavoratrici e lavoratori» tuona il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. «Nessuno può intimorire e mettere a rischio l'agibilità democratica e la libertà sindacale» fa eco Antonio Capezzuto, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica. Vicinanza anche dalla Cisl, attraverso il segretario Gerardo Ceres: «è un attacco ad un luogo di democrazie e partecipazione. Condanna netta e decisa». Vicinanza anche da Memoria in Movimento Onlus. 

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