Foto inedite, talk show e concerti:
l'omaggio di Salerno a David Bowie

Foto inedite, talk show e concerti: l'omaggio di Salerno a David Bowie
di ​Monica Trotta
Domenica 29 Dicembre 2019, 06:40 - Ultimo agg. 08:02
2 Minuti di Lettura
Maledettamente Bowie. A Salerno l’omaggio alla pop-rockstar e alla complessità della sua conturbante e geniale personalità con una mostra fotografica, con talk, concerti e film. Un evento che durerà quasi due mesi con la presenza tra gli altri del conduttore Carlo Massarini, dell’attore Yari Gugliucci, del musicista Matteo Saggese. La mostra s’intitola «Stardust Bowie by Sukita» (inaugurazione il 4 gennaio alle 17 a palazzo Fruscione, visite fino al 27 febbraio) e prevede l’esposizione di oltre cento immagini, alcune in anteprima nazionale, che ripercorrono una grande amicizia, che ha segnato l’artista londinese scomparso tre anni fa, proprio nei primi giorni di gennaio: il sodalizio con il maestro della fotografia giapponese Masayoshi Sukita, probabilmente il più importante fotografo con il quale Bowie abbia mai lavorato.

La mostra è organizzata dall’associazione culturale Tempi Moderni presieduta da Marco Russo, con la società della Regione Scabec, ed è curata da Ono arte contemporanea. «Proponiamo un focus su foto d’autore come abbiamo fatto il primo anno con le foto di Dino Prediali su Pier Paolo Pasolini - spiega Marco Russo - Le foto riescono a raccontare meglio il senso del nostro progetto e sono di facile dialogo con il pubblico. Anche quest’anno abbiamo voluto dare spazio ad una serata di beneficenza con il concerto di Matteo Saggese, che impersona un cammino d’artista da Londra a Salerno».

La collaborazione tra Bowie e Sukita nasce nel 1972 quando il fotografo arriva a Londra per una serie di lavori e decide di andare ad un concerto di Bowie pur non conoscendolo ma perché attratto dal manifesto che raffigura il cantante con una gamba alzata, su uno sfondo nero. Nel 1977 l’incontro decisivo a Tokyo città dove Bowie arriva per la promozione dell’album «The Idiot» di Iggy Pop, che il cantante aveva prodotto. In quell’occasione il maestro giapponese scatterà tante foto, di cui una rimasta nella storia musicale perché diventerà la celebre copertina dell’album «Heroes». Negli anni successivi il cantante ed il fotografo lavoreranno spesso insieme e tra i due si instaurerà un rapporto di amicizia personale, come dimostrano gli scatti realizzati a Kyoto nel 1980 nel corso di alcune giornate di vacanza. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA