Furto al cimitero, l'appello di Teresa:
«Restituitemi le foto dei miei cari»

Teresa Vitolo
Teresa Vitolo
di Rossella Liguori
Martedì 17 Aprile 2018, 15:12
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SARNO - Furto al cimitero di Sarno ad una donna che nella frana del 5 maggio ha perso il figlio ed il marito. Rubato il portafogli con soldi e portate via vecchie foto dei suoi cari. È un appello disperato quello di Teresa Vitolo: «Non mi importa dei soldi, non mi importa del responsabile, chiedo solo di riavere le foto».

Il fatto è accaduto domenica mattina nel cimitero cittadino di via Sarno Palma. Teresa si era recata nella cappella di famiglia, in una porzione di camposanto dedicata a tutte le tombe delle vittime della frana del 5 maggio 1998. È una zona in cui le cappelle si trovano l’una accanto all’altra e per i familiari delle vittime sono diventate una seconda casa. Sono mamme, mogli, papà, nonni che ci passano ore; quattro mura con foto e fiori, abbellite con i ricordi dei loro cari dai palloni e le bambole per i bambini morti nella tragedia, alle carte da gioco, braccialetti ed oggetti vari. Teresa ha una tomba in cui riposano il marito Aurelio Milone e il figlio Gaetano, morto ad appena 19 anni. Ci si reca spesso per mettere fiori sempre diversi e curare il luogo. Così domenica, quando, però, ha dovuto fare i conti con il ladro. Teresa ha cercato anche di bloccarlo rincorrendolo, fino a quando non le sono mancate le forze e si è dovuta fermare nel lungo stradone che conduce a uno dei cancelli.

Accompagnata di nuovo nella cappella si è subito resa conto le mancasse il portafogli che era riposto in borsa con soldi e delle foto dei suoi familiari. Lancia un appello per riavere quegli scatti unici. «A me non importa del responsabile, voglio solo riavere quelle foto alle quali sono legata. Una me l’aveva inviata una vecchia zia e mi ritrae incinta di mio figlio. Sono fotografie uniche che risalgono a tanti anni fa. Io chiedo a colui che le ha portate via di restituirmele, può anche lasciarle sotto la porta della cappella. Io stavo pulendo, mi ero appena allontanata di qualche metro, non di più. Pochi secondi e nel voltarmi ha visto un giovane incappucciato uscire di fretta. Ho urlato per attirare la sua attenzione chiedendo cosa stesse facendo, e l’uomo di tutta risposta ha iniziato a correre. L’ho rincorso per un po’,  poi non ce l’ho fatta più. Purtroppo non è la prima volta che accade. Questo cimitero è continuamente oggetto di furti ed atti vandalici contro tombe e servizi. È un luogo non sicuro e c’è bisogno necessariamente di controllo e, se possibile, anche di telecamere di videosorveglianza. Quello che è accaduto a me è successo anche ad altre persone. ».
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