Gettoni ai consiglieri comunali
il Viminale boccia i tagli

Gettoni ai consiglieri comunali il Viminale boccia i tagli
di Umberto Adinolfi
Domenica 9 Aprile 2017, 08:00 - Ultimo agg. 09:11
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SALERNO - Quindici giorni chiuso in un cassetto per evitare una nuova bomba politica: spunta fuori il parere del Viminale sul taglio dei gettoni ai consiglieri che «boccia» definitivamente la determina dirigenziale incriminata.
Palazzo Guerra continua a non vivere ore serene e il giallo amministrativo sulla missiva ministeriale rischia di spaccare ulteriormente la maggioranza deluchiana che sostiene la giunta Napoli. E stavolta sembra davvero di essere finiti nella trama di una spystory.

Ma veniamo ai fatti ed alla cronaca - mai raccontata - di quanto è accaduto al Comune negli ultimi 15 giorni. In data 23 marzo 2017, il Viminale - per tramite degli uffici della Prefettura di Salerno - ha risposto ufficialmente alla seconda richiesta di parere di legittimità, inviata dal segretario generale Ornella Menna, ed avente ad oggetto la determina dello scorso agosto, a firma del dirigente Tommaso Esposito, con la quale l’amministrazione comunale aveva deciso di tagliare di oltre il 65% l’ammontare economico lordo del gettone di presenza per i consiglieri comunali che partecipano alle riunioni delle nove commissioni consiliari. Di quella determina - prima tenuta «a riposo» in un cassetto - venne addirittura negata l’esistenza, da parte dello staff politico del sindaco Napoli, al solo scopo di tenere «buoni» i consiglieri di maggioranza. Una volta però venuta a galla la verità ed esplosa la bomba, il conseguente dibattito politico che si scatenò all’interno del fronte deluchiano partorì la richiesta di un parere di legittimità, firmato dal segretario generale Menna.

La prima risposta del Ministero però non chiariva in modo definitivo la questione, tanto che si rese necessaria la seconda richiesta di parere, datata 9 novembre 2016. La risposta è giunta dopo quasi 5 mesi di attesa ed anche questa è rimasta «a decantare» molti giorni in un cassetto, visto che nel frattempo si doveva celebrare il consiglio comunale lo scorso 31 marzo, con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio preventivo 2017. Cosa sarebbe successo ai già delicati equilibri interni al fronte deluchiano se la lettera del Viminale fosse spuntata fuori in quelle ore? Probabilmente non pochi consglieri avrebbero puntato il dito contro l’amministrazione Napoli, visto che nel suo contenuto si legge con estrema chiarezza che non rientra nella potestà normativa dell’Ente la facoltà di intervenire in aumento o diminuzione delle indennità che spettano ai consiglieri. Dunque, quella determina «taglia gettoni» sarebbe da considerarsi illegittima e politicamente non corretta.
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