Giffoni, l'ossessione di Ciro Palmieri:
sei telecamere per controllare la famiglia

Giffoni, l'ossessione di Ciro Palmieri: sei telecamere per controllare la famiglia
di Paolo Panaro
Lunedì 22 Agosto 2022, 09:00 - Ultimo agg. 16:21
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Sei telecamere istallate nel piccolo appartamento in cui Ciro Palmieri è stato ucciso da moglie e figli a Giffoni Valle Piana. Sei occhi elettronici con i quali Palmieri controllava tutto quello che accadeva, giorno e notte, nella sua piccola casa di tre stanze e accessori. Sono le stesse telecamere che hanno immortalato i suoi ultimi minuti di vita, la lite con la moglie e i figli, l'accoltellamento mortale e anche il sezionamento del cadavere. Il controllo della moglie e dei figli per Palmieri da ormai venti anni era diventato un'ossessione. Ne sono convinti gli investigatori, che cercano di individuare il movente dell'omicidio avvenuto in modo efferato commesso da Monica Milite e i due figli Massimiliano Palmieri, 18enne, e il terzogenito appena 15enne, accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà dell'azione criminosa e dall'occultamento del cadavere. Oggi si svolgeranno gli interrogatori di garanzia dei tre indagati, assistiti dall'avvocato Damiano Cantalupo: se non si avvarranno della facoltà di non rispondere, potrebbero rivelare nuovi particolari inerenti all'omicidio e ai rapporti con il padre. Palmieri è stato ucciso con quaranta coltellate. È uno dei particolari più cruenti emersi nelle ultime ore dalle indagini. La moglie e i due figli, il pomeriggio del 29 luglio, al culmine di una lite, si sono accaniti contro il congiunto. Pochi minuti di follia e con tre coltelli, rinvenuti dai carabinieri in un giardino dopo l'omicidio, la consorte e i due figli hanno ucciso Ciro Palmieri. Poi, hanno amputato una gamba e hanno chiuso il cadavere in un sacco di cellophane. La notte successiva moglie e figli hanno trasportato il cadavere sino alla loro auto, percorrendo almeno 30-40 metri a piedi, rischiando così di essere sorpresi dai vicini, e poi in auto hanno raggiunto una zona impervia tra le colline di Curti, dove hanno seppellito Ciro. Quaranta coltellate per uccidere marito e padre e martoriare il cadavere come una in una scena di un film horror. L'azione criminosa è stata interamente ripresa dalle telecamere, le stesse che aveva fatto installare il capofamiglia, che mai avrebbe immaginato che avrebbero ripreso il suo omicidio. 

I coltelli sequestrati dai carabinieri della compagnia di Battipaglia, diretti dal capitano Graziano Maddalena, sono cinque: tre sono stati rinvenuti nel giardino attiguo alla casa degli orrori.

Una famiglia schiva, che sembra non avesse alcun contatto con l'esterno e che era controllata dal capofamiglia. Ciro avrebbe fatto istallare le telecamere in casa appena giunti da Salerno a Giffoni Valle Piana, una ventina di anni fa. Le liti, che sembra fossero quotidiane in casa Palmieri, sarebbero il movente dell'omicidio, ma gli investigatori dovranno acquisire anche i filmati degli ultimi mesi per approfondire le indagini e appurare il motivo dell'omicidio. Bisognerà appurare se ci sono stati complici che hanno aiutato i familiari di Palmieri a trasferire il cadavere in montagna e seppellirlo. Intanto, Luca Palmieri, fratello della vittima, sui social ha ribadito che Ciro non era violento e viveva per la sua famiglia. 

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