Salerno, gli Stellato restano in cella:
agguato ma senza metodi mafiosi

Salerno, gli Stellato restano in cella: agguato ma senza metodi mafiosi
di Angela Trocini
Mercoledì 7 Luglio 2021, 06:25 - Ultimo agg. 20:46
2 Minuti di Lettura

Non c'è «metodo mafioso» nella gambizzazione di Mario Mautone, avvenuta il 24 luglio dello scorso anno all'angolo tra via Santa Margherita e via Petrillo a Pastena e che porta la firma dei «papacchione». I giudici del Tribunale del riesame di Salerno hanno escluso per Giuseppe Stellato (difeso dagli avvocati Bianca De Concilio e Luigi Gargiulo) ed il figlio Domenico (difeso dagli avvocati De Concilio e Francesco Siniscalchi) l'aggravante mafiosa annullando, per questo specifico capo d'imputazione, la misura cautelare che lo scorso mese era stata emessa dal gip Giandomenico D'Agostino su richiesta del pm Marco Colamonici. Entrambi, però, rimangono in carcere per lesioni e detenzione e porto abusivo di armi. Il provvedimento cautelare si fonda su gravi indizi di colpevolezza che i carabinieri hanno acquisito nel corso delle indagini avviate in seguito al ferimento del 22enne Mautone, detto «scriscietto», per il controllo dello spaccio di stupefacenti in una zona dove Giuseppe Stellato era tornato - nel maggio 2020 dopo 14 anni di detenzione - per ristabilire il proprio predominio incontrastato. A dimostrazione che Stellato si sentisse «intoccabile nel suo territorio», il fatto che abbia sparato in pieno giorno - davanti ad un noto bar della zona molto frequentato - senza nemmeno coprirsi il volto, a differenza del figlio che indossava un casco integrale e che era alla guida dello scooter a bordo del quale i due raggiunsero la vittima. Poche ore dopo l'agguato, lo stesso Giuseppe Stellato, «papacchione» come è noto negli ambienti criminali cittadini, era stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo   essendo stato trovato a passeggio di notte (violando la sorveglianza speciale che gli impediva di uscire nelle ore notturne) imbracciando - a dimostrazione è stato ripreso dalle telecamere di videosoveglianza - un fucile mitragliatore. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA