Salerno, giallo per il badante killer dell'anziana di Fuorni: trovato ferito in cella, ipotesi tentato suicidio

Giallo per il bandante killer dell'anziana di Fuorni: trovato in cella ferito, ipotesi tentato sucidio

Giuseppe Buono
Giuseppe Buono
di Nicola Sorrentino
Venerdì 23 Giugno 2023, 06:25 - Ultimo agg. 12:35
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Il 42enne di Baronissi, Giuseppe Buono, recentemente rinviato a giudizio dal Gup del tribunale di Salerno per l’omicidio di Maria Grazia Martino e del tentato omicidio della sorella Adele, è stato trovato con ferite alle braccia e ai polsi, nella sua cella, a Fuorni. La circostanza si è appresa ieri mattina, a Nocera Inferiore, dove l’uomo era atteso, insieme alla polizia penitenziaria, per partecipare all’udienza preliminare che lo vede imputato per una rapina commessa a Baronissi, ai danni di un’anziana di 85 anni. Fatti che sarebbero stati commessi sette giorni prima del delitto in via San Leonardo. L’impossibilità di traduzione, dunque, ha spinto il giudice a rinviare l’udienza ai primi di luglio. Buono è assistito e difeso dal legale di fiducia Assunta Mutalipassi.

Allo stato, non vi è una spiegazione sul perché sia stato trovato in quelle condizioni.

L’uomo potrebbe essere stato vittima di un’aggressione, senza escludere un tentativo di suicidio. Pare che nei pressi della cella vi fosse anche una corda. La vicenda sarà approfondita dal legale di fiducia di Buono, che si recherà in ospedale in giornata, dove il 42enne si trova ricoverato. Se per il delitto di Salerno dovrà celebrarsi un processo per accertare le responsabilità dell’imputato (al termine dell’udienza aveva chiesto scusa per quanto fatto, in lacrime), per l’episodio di Baronissi, invece, la vicenda sarà definita con un rito abbreviato. Insieme a Buono è imputata anche una seconda persona, a piede libero, perché in fase preliminare il gip ritenne insufficienti gli elementi raccolti nei suoi confronti. I fatti risalgono al 2 luglio 2022. Le accuse per entrambi sono lesioni e rapina aggravata. Il colpo fruttò 26mila euro. Stando alle accuse ricostruite dalla procura di Nocera Inferiore, quel giorno Giuseppe Buono riuscì ad entrare all’interno dell’appartamento della vittima, dopo aver forzato l’ingresso. Quindi cominciò a rovistare in tutta la casa. D’un tratto, l’anziana rientrò da una passeggiata con il cane, cogliendolo sul fatto. Il marito era assente. A quel punto il 42enne l’avrebbe colpita con violenza, con calci e pugni, lasciandola priva di sensi. Infine la fuga. I due imputati furono individuati grazie alla testimonianza della vittima, così come dall’analisi di celle telefoniche. La donna spiegò di aver visto in casa almeno due persone, riconoscendo senza dubbio Buono, che abitava a pochi metri di distanza. Più confuso il racconto, invece, sul secondo individuo, che restò indagato a piede libero. Attraverso un lavoro specifico dei carabinieri del Ris, inoltre, sarebbero emerse diverse impronte in quella casa. Alcune di queste associate all’attuale imputato, così come ad altre persone. L’anziana si riprese dalle ferite, dopo un lungo periodo in ospedale. Le parti si aggiorneranno nelle prime settimane di luglio ma andrà chiarito anche cosa sia accaduto al detenuto, giorni fa, all’interno della sua cella.

 

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