«Non sono contrario alla vaccinazione, ma lasciateci lavorare in tranquillità, visto che anche quelli che si sono vaccinati possono essere vettore di infezione del virus. Le forme di trasmissione non cambiano tra sanitari vaccinati e non vaccinati». A spiegare le ragioni della scelta di non sottoporsi all'inoculazione del siero anti-covid è Amedeo Avallone, medico di famiglia sospeso perché non in regola con l'obbligo vaccinale e che dal primo novembre può ritornare nel suo ambulatorio a visitare i pazienti, dopo il provvedimento di reintegro del governo Meloni. Negli ultimi giorni, anche nel salernitano, la decisione del ministro Schillaci ha suscitato molte polemiche tra i camici bianchi, con il presidente dell'Ordine Giovanni D'Angelo, quello dei medici di base Elio Giusto, il segretario di categoria della Cgil Franco Bruno, fermamente contrari al provvedimento, perché ritenuto in contrasto con la deontologia medica e col rispetto per i pazienti.
«Non capisco perché i medici non vaccinati non dovrebbero tornare a lavoro, dal momento che c'è stata una narrazione non certa - chiede Avallone - I medici che non si sono vaccinati, alla fine, sono quelli che hanno ragionato un po' con la testa.
Contestualmente, a ritmo rallentato, è partita in queste settimane la campagna di somministrazione della quarta dose e della quinta nei pazienti super-fragili. «Se si invita la gente a farsi ulteriori dosi, mi chiedo: il vaccino ha funzionato? - conclude il medico - I vaccini funzionano quando le malattie non le fanno più venire. Parliamo di una infezione che ha avuto un indice di letalità dello 0,6 per cento e prevalentemente su ultra 80enni con più patologie pregresse. Ho salvato un ragazzo che aveva un solo polmone a causa di un tumore, che si è preso il covid, nonostante si fosse vaccinato, curandolo a casa. Se l'interesse era davvero quello di salvare la gente, dovevano chiedere ai tanti medici che lo facevano come stavano curando i pazienti. L'interesse, invece, era solo di fare i vaccini, senza avere il minimo dubbio sui potenziali effetti collaterali che il vaccino poteva avere. In questi 5 mesi di sospensione ho avuto diversi momenti di sconforto, pensando addirittura di abbandonare la professione, Questo, non per l'agire dell'autorità, ma perché non ero più contento di come era vista la figura del medico. All'inizio siamo stati degli eroi e poi chi non voleva piegarsi a una certa logica doveva essere messo in un angolo». Nel frattempo, giunge la direttiva del governatore De Luca, che obbliga i manager di Asl e aziende ospedaliere a evitare il contatto diretto del personale non vaccinato reintegrato con i pazienti.