Il medico non vaccinato:
«Ora lasciateci lavorare»

Il medico non vaccinato: «Ora lasciateci lavorare»
di Sabino Russo
Giovedì 3 Novembre 2022, 07:11 - Ultimo agg. 14:55
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«Non sono contrario alla vaccinazione, ma lasciateci lavorare in tranquillità, visto che anche quelli che si sono vaccinati possono essere vettore di infezione del virus. Le forme di trasmissione non cambiano tra sanitari vaccinati e non vaccinati». A spiegare le ragioni della scelta di non sottoporsi all'inoculazione del siero anti-covid è Amedeo Avallone, medico di famiglia sospeso perché non in regola con l'obbligo vaccinale e che dal primo novembre può ritornare nel suo ambulatorio a visitare i pazienti, dopo il provvedimento di reintegro del governo Meloni. Negli ultimi giorni, anche nel salernitano, la decisione del ministro Schillaci ha suscitato molte polemiche tra i camici bianchi, con il presidente dell'Ordine Giovanni D'Angelo, quello dei medici di base Elio Giusto, il segretario di categoria della Cgil Franco Bruno, fermamente contrari al provvedimento, perché ritenuto in contrasto con la deontologia medica e col rispetto per i pazienti. 

«Non capisco perché i medici non vaccinati non dovrebbero tornare a lavoro, dal momento che c'è stata una narrazione non certa - chiede Avallone - I medici che non si sono vaccinati, alla fine, sono quelli che hanno ragionato un po' con la testa.

Perché dovrei farmi un vaccino quando coloro che lo producono dicono di non averlo testato per niente? Perché avrei dovuto buttare una cosa in corpo così? Vi sembra una mancanza di rispetto? A me sembra, invece, che gli altri non hanno ragionato abbastanza e vogliono prendersela con quelli che lo hanno fatto». Resta tutto da chiarire, poi, secondo il medico, il legame tra l'obbligo vaccinale, con le sospensioni poi sopraggiunte, e la firma di responsabilità al consenso informato sugli effetti collaterali del siero. «Questa è una cosa che offende l'intelligenza umana - chiosa il camice bianco - È dimostrato che il vaccino non impedisce l'infezione e il contagio. Si è visto, poi, che anche le persone vaccinate si contagiano, perché tanta gente, anche con tre dosi, si è ammalata. Allora perché prendersela solo con i non vaccinati? Perché una persona come me, che si è contagiata, si è curata ed è guarita, ha gli anticorpi e le cellule T della memoria contro il virus, dovrebbe vaccinarsi? Quando mai una persona che ha avuto una malattia infettiva si è fatta pure il vaccino? Hanno esentato, inoltre, i medici a fare l'esenzione. Se dico a una persona che per lui potrebbe essere pericoloso farsi il vaccino rischio di essere punito. Questo è terrorismo. Dobbiamo fare i medici o i soldati dei superiori? A un certo punto, quando dovevano indicarci come doveva funzionare, un collega, in internet, non ha saputo fornire una spiegazione sufficiente, fermandosi a metà strada e dicendo che il meccanismo effettivo di azione e la sicurezza non era certa al 100 per cento, ma noi dovevamo credere che era stato fatto tutto bene e non avere dubbi. Stiamo parlando di scienza o religione? Perché questi contratti dei vaccini sono secretati? Qual è la loro composizione?». 

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Contestualmente, a ritmo rallentato, è partita in queste settimane la campagna di somministrazione della quarta dose e della quinta nei pazienti super-fragili. «Se si invita la gente a farsi ulteriori dosi, mi chiedo: il vaccino ha funzionato? - conclude il medico - I vaccini funzionano quando le malattie non le fanno più venire. Parliamo di una infezione che ha avuto un indice di letalità dello 0,6 per cento e prevalentemente su ultra 80enni con più patologie pregresse. Ho salvato un ragazzo che aveva un solo polmone a causa di un tumore, che si è preso il covid, nonostante si fosse vaccinato, curandolo a casa. Se l'interesse era davvero quello di salvare la gente, dovevano chiedere ai tanti medici che lo facevano come stavano curando i pazienti. L'interesse, invece, era solo di fare i vaccini, senza avere il minimo dubbio sui potenziali effetti collaterali che il vaccino poteva avere. In questi 5 mesi di sospensione ho avuto diversi momenti di sconforto, pensando addirittura di abbandonare la professione, Questo, non per l'agire dell'autorità, ma perché non ero più contento di come era vista la figura del medico. All'inizio siamo stati degli eroi e poi chi non voleva piegarsi a una certa logica doveva essere messo in un angolo». Nel frattempo, giunge la direttiva del governatore De Luca, che obbliga i manager di Asl e aziende ospedaliere a evitare il contatto diretto del personale non vaccinato reintegrato con i pazienti.

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