Salerno, il procuratore dei minori: «Qui i ragazzi hanno un disagio psicologico»

Secondo il procuratore Imperato non c'è assenza della famiglie ma latitanza: droga ed alco i problemi principali

Il procuratore dei Minori, Patrizia Imperato
Il procuratore dei Minori, Patrizia Imperato
di Viviana De Vita
Domenica 17 Dicembre 2023, 06:35 - Ultimo agg. 12:21
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«Una grave impennata di violenza frutto di un disagio esistenziale: i ragazzini salernitani si sentono invisibili e cercano di diventare qualcuno attraverso azioni di forza che li facciano “distinguere” davanti alle famiglie, al gruppo dei pari e alla collettività. L’ultimo anno è stato caratterizzato da un preoccupante aumento di casi di violenza che non appaiono finalizzati a reati predatori – scippi e rapine – perché a Salerno le baby gang non affondano le radici nel disagio socio-economico come avviene a Napoli, ma in quello psicologico». È l’analisi del capo della Procura del Tribunale per i minorenni Patrizia Imperato alla luce dei nuovi scenari criminali esistenti in città e che vedono sempre più i ragazzini, anche quelli sotto i 14 anni e quindi non ancora imputabili, protagonisti di gravi atti di violenza. «A Salerno – prosegue il capo della Procura – puoi uscire di casa con un rolex al polso senza temere di essere accoltellato per quell’oggetto ma puoi ritrovarti in ospedale per uno sguardo di troppo davanti a un locale». 

Procuratore, quindi c’è un forte disagio giovanile alla base della criminalità minorile nel distretto e, troppo spesso, tale stato ha origine all’interno delle famiglie che appaiono sempre più “latitanti”? 
«Occorre non generalizzare e, per questo, non parlerei di famiglie assenti perché fortunatamente esistono delle eccezioni come un caso, attualmente al vaglio del nostro ufficio, nato proprio dalla denuncia dei genitori di una minorenne. Ci sono, però, delle realtà dove le famiglie sono “latitanti” ed è qui che bisogna intervenire partendo prima di tutto dalla lotta alla dispersione scolastica, da sempre cavallo di battaglia della nostra Procura. Quando un giovane non frequenta la scuola diviene anche facile preda della noia ed è proprio dalla noia che possono nascere alcune tipologie di reati». 
Immagino che si riferisca all’incendio scatenato da alcuni studenti lo scorso maggio all’interno di una palestra di una scuola a Capaccio Scalo.... 
«Sì, certo. Interrogati sul perché di quel gesto alzarono le spalle: lo fecero banalmente per noia». 
Lotta alla dispersione, quindi, ma anche al consumo di alcolici tra giovanissimi, altro fenomeno in preoccupante aumento insieme a quello del consumo di droga. 
«Purtroppo nei locali il divieto di somministrare alcool ai minori non viene sempre rispettato. È sufficiente che al tavolo ci sia un maggiorenne per bypassare le regole. È per questo che abbiamo chiesto all’Asl, al Ruggi e alle forze dell’ordine di informarci su tutti i casi di abuso di sostanze alcoliche da parte dei minorenni per poter monitorare più da vicino tale fenomeno e capire come intervenire». 
Consumo e spaccio di droga tra i giovanissimi è uno dei reati che maggiormente preoccupa la Procura del Tribunale per i minorenni... 
«La droga è molta e le tecniche di spaccio sono sempre più raffinate: basta pensare al minorenne arrestato lo scorso settembre perché aveva messo in piedi un vero e proprio canale di vendita sul web». 
Altra problematica all’attenzione della Procura riguarda i tantissimi minorenni stranieri non accompagnati che, a volte, diventano facile preda per la criminalità organizzata... «Stiamo ideando un progetto di affido temporaneo per offrire a questi minori, fuori dai circuiti adottivi perché ultra dodicenni, un luogo sicuro all’interno del quale compiere un percorso di studi e riuscire poi ad inserirsi in maniera sana all’interno del nuovo Paese che li ospita». 

Sul tavolo della Procura ci sono i dati, pronti ad essere inviati al Presidente della Corte d’Appello in vista dell’imminente inaugurazione dell’anno giudiziario, che relazionano il periodo tra il primo luglio 2022 e il 30 giugno 2023. Ci può fare qualche anticipazione?
«Quello appena trascorso è purtroppo un anno che è stato caratterizzato da un’esplosione di violenza frutto anche di distorte situazioni familiari. Nel nostro distretto abbiamo registrato ben tre omicidi compiuti tra le mura domestiche all’interno di relazioni malate. Si comincia nel luglio 2022 dall’omicidio di Ciro Palmieri, il panettiere 43enne ucciso dalla moglie e dai figli. Per quel delitto, il figlio minorenne è stato condannato a 16 anni di carcere. C’è poi il macabro omicidio, il 7 novembre 2022, di nonna Gilda, massacrata con sette coltellate dalla nipote al culmine di una furiosa lite. Per quell’episodio la ragazza ha ottenuto la messa alla prova e se il percorso si concluderà senza intoppi, il cruento reato sarà estinto. C’è infine il caso del 15enne di Pontecagnano, figlio di Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese, a processo con l’accusa d’aver preso parte – addirittura in prima persona – all’efferato assassinio di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese che avrebbe esalato l’ultimo respiro a marzo dello scorso anno all’esito dell’infinita scia di sevizie in quella prigione ch’era divenuta per lei la casa popolare al civico 24 di via Verdi di Pontecagnano Faiano».

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