Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria lancia un vero e proprio grido d’allarme sulla situazione e la sicurezza all’interno del carcere di Fuorni e chiede un incontro al rappresentante del Governo.
L’iniziativa è promossa da Tiziana Guacci, segretario regionale SAPPE per la Campania, che ha inviato al Prefetto Russo una dettagliata nota: «In estrema sintesi, abbiamo evidenziato le grandi criticità operative della Polizia Penitenziaria di Fuorni. Intanto i numeri: l’organico previsto è pari a 243 unità di polizia penitenziaria, comprensive dell’organico del Nucleo che si occupa dei piantonamenti e dei trasferimenti dei detenuti. In realtà, la forza operativa è 206 unità. Su questo dato completamente disastroso si deve tener conto del fatto che vi sono 16 unità assenti a vario titolo da lungo termine. Restano pertanto in servizio 158 unità rispetto alle 206 (escluse le unità assegnate al nucleo). Circa 50 unità in meno. Tutto ciò risulta aggravato dalle varie assenze per malattia. Inoltre, non bisogna neppure trascurare il dato della legge 104, di cui molte unità di personale usufruiscono, con esonero dai turni notturni e relativi permessi. Lo stato di cose, sopra esposto, viene inevitabilmente a ricadere sui diritti soggettivi del personale con un accumulo di riposi e congedi ordinari che ormai risulta sempre più difficile concedere, in violazione della nostra Carta Costituzionale».
A questi numeri fanno da contrappeso quello delle presenze riferite ai detenuti: «Per quanto riguarda il sovraffollamento, il carcere di Fuorni ha una capienza regolamentare di 399 unità ma ad oggi, ospita ben 507 detenuti di cui 290 sono definitivi.
Pieno sostegno alla protesta della Polizia Penitenziaria di Salerno arriva da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: «Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè le giuste proteste dei colleghi di Salerno trovino attenzione e conseguenti provvedimenti. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere di Fuorni. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici».