Il vescovo di Nocera ai politici:
«Niente propaganda in chiesa»

Il vescovo di Nocera ai politici: «Niente propaganda in chiesa»
di Giuseppe Pecorelli
Lunedì 1 Aprile 2019, 08:01
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Il vescovo di Nocera monsignor Giuseppe Giudice ribadisce che non è opportuno consentire l'uso dei locali da voi amministrati per la presentazione di programmi elettorali e per ogni altra iniziativa inerente l'attività di sensibilizzazione e di propaganda, in vista di tutte le elezioni politiche e amministrative». Lo scrive, in una nota datata 19 marzo, il cancelliere vescovile della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, don Salvatore Fiocco, che ricorda ai parroci, ai superiori delle case religiose e ai priori e commissari delle congreghe diocesane alcune disposizioni sulla concessione di propri locali per la campagna elettorale, sia per le amministrative sia per le europee. Nel territorio della diocesi nocerino-sarnese, sono quattro i comuni del salernitano che rinnoveranno le proprie amministrazioni: Scafati, Pagani, Sarno e Nocera Superiore. A questi si aggiunge Striano, che però si trova in provincia di Napoli.
 
Monsignor Giudice ha dato una disposizione analoga anche nelle tornate elettorali del 2017 e 2018 e la ratio è nella volontà di evitare ogni strumentalizzazione, come ribadito durante il ritiro del clero del 19 marzo quando spiega ai sacerdoti, ma anche ai laici presenti, di non essere contrario al dialogo con chi amministra la cosa pubblica per costruire il bene comune, ma di non accettare che si possa parteggiare, anche indirettamente o involontariamente, per l'uno o per l'altro. Un percorso politico di cittadinanza attiva si costruisce ogni giorno e non a ridosso delle elezioni. D'altra parte, proprio il vescovo nocerino non si tira indietro quando si tratta d'intervenire su questioni sociali ed economiche di pertinenza politica. È ormai tradizione che, a nove giorni dalla festa patronale di San Prisco del 9 maggio, convochi autorità civili e militari, ma anche membri di realtà associative del territorio, per rivolgere il suo discorso d'indirizzo alla città. Nell'ultima occasione, il 29 aprile 2018, esorta i presenti alla collaborazione tra le istituzioni evitando le divisioni e i conflitti, lavorando insieme per il bene di Nocera.

«Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio - dice, citando il Vangelo, in quell'occasione - È un argomento molto delicato ed urgente per impostare un servizio capace di costruire la casa comune e non la cassa comune, come diceva monsignor Tonino Bello». Parole chiare, d'indirizzo, ma nessun riferimento a questo o quel politico. E solo due giorni fa, il 30 marzo, lo stesso monsignor Giudice visita, durante la visita pastorale alla parrocchia nocerina di San Giovanni Battista, La casa del monello, un centro di eccellenza che si prende cura di disabili, spesso gravi. E anche lì richiama la chiesa locale e la politica all'attenzione per i più deboli: «Un monito - dice - viene da queste realtà verso noi-chiesa a stare attenti a non chiuderci nelle sacrestie, ma è un monito anche da un punto di vista sociale, politico. Ci perdiamo in tante beghe, in tanti sottoboschi, non stiamo attenti a queste realtà veramente eccellenti, case dove il povero, in tutte le sue dimensioni, è accolto e sostenuto. Ma forse, altre volte, giriamo lo sguardo dall'altra parte. Se non c'è attenzione all'umano, non c'è attenzione per la polis, per la città».
 
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