La maestra «eccellente»
regala all’istituto
il suo bonus merito

La maestra «eccellente» regala all’istituto il suo bonus merito
di Gianluca Sollazzo
Martedì 5 Luglio 2016, 06:55 - Ultimo agg. 09:35
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Il bonus per il mio merito? «No grazie Renzi, quei soldi li regalerò alla mia scuola per progetti dedicati agli alunni o per migliorare gli strumenti didattici». È il gran rifiuto della maestra di ruolo Maria Rosaria Cimino, 56 anni, con alle spalle ben 33 anni di servizio nella scuola pubblica, e tra le docenti sempre in prima linea nella battaglia per l’integrazione degli studenti in aree a rischio, o in quartieri classificati come «difficili» di Salerno. 

Il no della maestra salernitana è frutto di una decisione individuale, di una presa di posizione maturata dopo mesi caratterizzati da un gran parlare della riforma della Buona scuola, che ha introdotto l’assegnazione di un premio per i docenti giudicati migliori nei propri istituti. «Avrò il bonus per il merito, ho tutti i titoli per averlo e sono stata nominata componente del comitato di valutazione della mia scuola – racconta la maestra salernitana – ma ho deciso di andare in tutti i modi controcorrente. Mi sono prima dimessa dal comitato di valutazione dei miei colleghi, poi quando avrà i soldi del bonus li darò alla scuola, li regalerò per il necessario, l’ho già comunicato a colleghi e preside». Maria Rosaria è maestra elementare in un plesso del rione Monticelli, dove la scuola è vista come unico presidio di legalità e di formazione sociale. Molte mamme del quartiere ripongono in lei fiducia, definendola a chiare lettere un punto riferimento insostituibile. 

«Questa battaglia la faccio per i figli delle tante famiglie del quartiere – spiega Maria Rosaria – perché i criteri per l’assegnazione del merito ai docenti introdotti dalla riforma del nostro premier Renzi non tengono conto della reale capacità di insegnare di una maestra o di un professore, la didattica è messa in secondo piano a vantaggio di capacità gestionali nelle scuole». 
Una forma di dissenso clamorosa. Quei soldi che le verranno erogati, saranno devoluti alla scuola per progetti didattici o per la struttura. «Ne faccio una battaglia pedagogica – rimarca – se il sistema educativo è basato sul lavoro di squadra dei docenti, adesso questo bonus finisce per inserire meccanismi competitivi che spezzano gli equilibri del team tra le insegnanti». 
Maria Rosaria non ci sta. Non vuole che la sua scuola sia composta da docenti buoni e cattivi agli occhi dei genitori. «Il sistema premiale c’era già ed era previsto dal fondo di istituto – spiega – adesso con questo bonus i docenti saranno diversi per le famiglie. Non ci sto a veder spaccata la nostra categoria». 
La protesta simbolica della maestra del quartiere Monticelli potrebbe trovare sostegno nei prossimi giorni anche da parte di altri docenti. A Salerno ci sono insegnanti che considerano il merito un «errore» perché introduce un sistema nel quale docenti e scuole saranno costrette a competere, e solo i migliori saranno premiati. 
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