Manichini come terroristi, la vetrina choc in Campania

Manichini come terroristi, la vetrina choc in Campania
di Aldo Padovano
Mercoledì 25 Marzo 2015, 11:29 - Ultimo agg. 12:42
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Razzismo, xenofobia o semplice provocazione? Una domanda alla quale i visitatori del centro commerciale “Pegaso” di Pagani stanno da giorni cercando di dare risposta dopo che, nella vetrina del negozio di abbigliamento “Gruppo David”, un marchio imprenditoriale paganese, i manichini hanno subito uno strano allestimento. Armi da fuoco per gli uomini e il velo per le donne.



Un diretto riferimento al “Califfato” che, quindi, riesce a far parlare di sé anche nel mondo della moda. Un allestimento forte che ha spiazzato la stragrande maggioranza dei clienti che quotidianamente fanno visita al centro commerciale di via Alcide De Gasperi. «Non volevamo provocare o creare choc a nessuno – fanno sapere dal negozio paganese della catena “Gruppo David”, presente in tantissimi altri centri commerciali e città della Campania – La nostra è stata solo una forma di protesta contro le barbarie che l'Isis compie quotidianamente. Noi siamo contro tutta questa violenza e siamo anche contro qualsiasi forma di razzismo». Una provocazione, un messaggio di ribellione a tutto ciò che lo stato di Abu Bakr al-Baghdadi sta compiendo negli ultimi mesi. Questa la risposta del “Gruppo David”. Una forma di ribellione che, però, non è passata inosservata.



Un coro unanime di disapprovazione si è sollevato sui social network dopo la pubblicazione delle foto delle vetrine su alcuni profili facebook. «Il messaggio è che la violenza è trasgressiva, fa figo o è alla moda?» chiede ironicamente uno dei tanti clienti del “Pegaso” dopo aver pubblicato la foto della vetrina.
E i commenti alla foto non sono tanto diversi dalla domanda precedente. Frasi come «Vorrei conoscere il genio che ha pensato alla vetrina» oppure «La stupidità umana non ha confini» sono solo quelle che possono essere riportate. Oscar Wilde sosteneva che «Non importa che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli». Una massima che, evidentemente, l'attività paganese ha scelto come propria filosofia aziendale.
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