Minacce e abusi tra gli scaffali,
sei indagati col re dei supermarket

Minacce e abusi tra gli scaffali, sei indagati col re dei supermarket
di Nicola Sorrentino
Domenica 17 Febbraio 2019, 14:00
2 Minuti di Lettura
NOCERA INFERIORE - Condizioni di lavoro «disumane», rimproveri, minacce di licenziamento, sberleffi e denaro trattenuto sulle buste paga. La procura di Nocera Inferiore conclude l'indagine su Giuseppe D'Auria, 69enne ex colonnello dell'esercito ed imprenditore, accusato di estorsione aggravata nei confronti di 34 dipendenti che lavoravano nei suoi supermercati. Sei gli indagati: cinque sono responsabili di altrettanti punti vendita, accusati di estorsione in concorso. In un caso, l'accusa per uno dei cinque è anche di violenza sessuale nei riguardi di una dipendente. L'indagine, condotta dal sostituto procuratore Angelo Rubano e dai carabinieri di Nocera Superiore e della sezione p.g. della Guardia di Finanza, costò all'imprenditore gli arresti domiciliari.
 
Di recente, il Tribunale del Riesame ha confermato le accuse della procura, insieme all'interdizione per sei mesi dall'esercitare attività d'impresa per D'Auria e il sequestro di circa un milione e 700mila euro, già disposto dal gip su alcuni conti correnti. Quaranta sono le accuse mosse dal pm Rubano all'ex colonnello. Principalmente quella di estorsione aggravata verso oltre trenta dipendenti, costretti a lavorare nei vari punti vendita localizzati nell'Agro nocerino e nel resto della provincia, in un clima «di intimidazione e costrizione», accettando condizioni contrattuali «illegittime» rispetto a quanto prevedeva la legge. Le vittime, in questo caso, avrebbero ricevuto stipendi inferiori rispetto al tempo di lavoro svolto, rinunciando a permessi e riposi, per poi firmare, dietro minaccia, verbali di conciliazione nei quali dichiaravano di rinunciare ai crediti di lavoro maturati e non corrisposti. Dieci i punti vendita gestiti dal 69enne, attraverso due società, dalle quali rassegnò le dimissioni dopo l'arresto. Otto quelli del marchio Sisa e Sole 365 presso i quali avrebbero lavorato i dipendenti poi sentiti da carabinieri e finanzieri. Oltre alle due Nocera, ci sono anche i market di Sarno, Cava de' Tirreni, Giffoni Valle Piana, Castel San Giorgio e San Valentino Torio. In quei supermercati, cinque suoi «stretti collaboratori» avrebbero «concorso» nelle varie estorsioni, offendendo e mortificando i lavoratori. Uno di questi, avrebbe molestato sessualmente una dipendente, solo per spingerla alle dimissioni. Per loro, il gip rigettò misure cautelari, in quanto i loro atteggiamenti «rispondevano ad una direttiva di D'Auria su come trattare i dipendenti per massimizzare il profitto aziendale». Per il 69enne c'è anche l'accusa di aver somministrato, in un caso, pietanze da asporto preparate con alimenti scaduti e non idonei al consumo, come carne annerita e maleodorante, poi corretta con l'aggiunta di additivi. I sei indagati, dopo aver ricevuto l'avviso di conclusione indagine, ora rischiano il processo. Giuseppe D'Auria è difeso dai legali Tiziano Tizzano e Paolo Carbone.
© RIPRODUZIONE RISERVATA