Parroco-imam, abbraccio in moschea

Parroco-imam, abbraccio in moschea
di Francesco Faenza
- Ultimo agg. 18 Marzo, 06:15
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Eboli. Una stretta di mano, a sigillare la pace. Cristiani e musulmani rispondono agli italiani che vorrebbero bruciare vivi i marocchini. Il dialogo tra le due religioni continua, i segnali di tregua aumentano. La distruzione delle statue ha creato reazioni diverse a Santa Cecilia. Il gesto più importante è avvenuto giovedì sera. Don Daniele Peròn, parroco di San Nicola, ha visitato la moschea musulmana. L’incontro con l’imam è durato un’ora. I vertici ebolitani delle due religioni hanno lanciato messaggi di speranza.

«La distruzione delle statue è stato un gesto sconsiderato che ha fatto soffrire due comunità, la nostra e quella marocchina - ha spiegato don Daniele - Sono venuto nella moschea per ricambiare la loro visita in parrocchia, perchè insieme vogliamo costruire qualcosa di buono».
L’imam e don Daniele hanno preparato un documento. Verrà distribuito ai cittadini italiani e stranieri. Il contenuto è semplice. L’obiettivo è nobile. Far esplodere la pace. «Abbiamo discusso di norme di convivenza. Di regole. Altre iniziative sono in cantiere per domenica prossima, domenica delle palme». 

La visita nella moschea è un gesto senza precedenti. Il gesto di don Daniele ha commosso il mondo laico: «Ci ha profondamente colpito la sua sensibilità» afferma Anselmo Botte, esponente della Cgil. In questi giorni, Botte è stato il promotore del dialogo tra le due comunità. Da Napoli, mercoledì scorso, è giunto Jamal, un palestinese che si occupa di immigrazione nella Cgil. Statue da rispettare, simboli e riti da seguire, è il mantra che viene ripetuto da giorni agli stranieri. Cristiani e musulmani siglano la pace, gli italiani più razzisti si ritrovano così isolati. La risposta a chi voleva bruciare vivi i marocchini è servita. Gli strali di odio a Santa Cecilia perdono consistenza.
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