Pertosa piange il guerriero Giuseppe
col diario social: «Tumore con buonumore»

Pertosa piange il guerriero Giuseppe col diario social: «Tumore con buonumore»
di Pasquale Sorrentino
Giovedì 28 Maggio 2020, 12:27 - Ultimo agg. 14:23
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Era il 18 agosto del 2019, sembra una data così lontana, un’epoca fa. Quando il Covid non aveva sconvolto ancora l’umanità, quando la crisi economica sembrava definitivamente scacciata per una lenta ripresa. Era il 18 agosto del 2019 e mentre la maggior parte delle persone si proiettava con fiducia al futuro, c’era un guerriero che cominciava la sua battaglia. Una battaglia per sé, per la sua famiglia e per chiunque, in tutte le parti del mondo, combatteva la medesima sfida. Una sfida per la vita. Per vivere. Giuseppe Ferrante, 45enne emigrato di Pertosa, ma innamorato della sua terra come non mai, partito per trovare fortuna in Svizzera apriva un diario social per raccontare la sua sfida al cancro. Una battaglia da affrontare però con il suo carattere, sorridente e aperto. “Tumore con buonumore”, così, Giuseppe aveva deciso di chiamare questa pagina, per rendere pubblico il proprio dolore ma anche, anzi soprattutto, per far conoscere il proprio spirito di guerriero. Un guerriero che aveva pianto quando aveva lasciato l’amata Pertosa per lavorare, per costruirsi una famiglia. Un guerriero che ogni volta che poteva tornava all’ombra della grotta, tra amici e vie note, le strade che lo avevano visto correre a perdifiato nella sua infanzia. Felice. Giuseppe era un guerriero. Era un esempio. È un esempio, ancora oggi. Ancora oggi che non c’è più.

«Buonasera a tutti – scrive il 18 agosto del 2019 sulla pagina Facebook - Mi sono permesso di creare questo piccolo spazio giusto per condividere con voi, amici miei, questo nuovo percorso della mia vita. Con affetto». Poche parole nel suo primo post, per dare vita al “day 1”, il primo giorno della sua battaglia con il tumore. “Ma con il buonumore”. Ci tiene a scriverlo, ci tiene a far sapere che la sua battaglia sarà difficile ma non vuole abbattersi, non vuole farlo per sé stesso, per la moglie – che sposerà in clinica – per la sua amata Pertosa. Un diario social, aggiornato quasi quotidianamente con le sue sensazioni fisiche, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, il suo umore. E in tanti da Pertosa e dal Vallo di Diano lo incoraggiano. Sono al suo fianco. Puoi anche partire, emigrare, ma qui, nel tuo paese sei sempre uno di noi. Sembra questo quello che gli vogliono dire i suoi compaesani, i suoi amici. E glielo fanno sentire quell’affetto, a ogni suo post, a ogni sua foto. E glielo stanno ancora dicendo ora. Ora che non potrà più leggerli.

«È passata una settimana dall’ultimo post ed io da allora sono ancora ricoverato in ospedale. – lo scrive il 17 maggio, ultima suo aggiornamento - Settimana che ci ha permesso di incominciare la chemioterapia e fare altri esami ma il risultato non è cambiato: la malattia avanza inesorabile. Dolori a volte lancinanti e continui la fanno da padrone ed io di conseguenza soffro da morire. Solo il mio tenere duro mi fa stare un po’ meglio. Ho deciso di non mollare ma credetemi ci vuole coraggio e tanta fantasia. L’umore è al minimo come previsto ma bisogna andare avanti. Vi voglio bene». Non scriverà più nulla sul suo diario social, la malattia purtroppo lo ha tolto all’affetto dei suoi cari, ma non lo toglierà mai dai cuori di chi lo ha conosciuto prima di quel maledetto 18 agosto del 2019, di chi lo ha conosciuto durante la malattia e anche di chi lo ha conosciuto, purtroppo, solo dopo. Perché rimarrà il suo messaggio, il suo essere guerriero, il suo amore per il paese natìo e per la vita. Quello rimarrà per sempre.
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