Durante i controlli dell’Inps nell’azienda conserviera Attianese, a Nocera Superiore, i lavoratori fuggivano da uscite secondarie, sfruttando strade di campagna attigue all’autostrada Napoli-Salerno. È quanto emerge dall’inchiesta della Procura, che ha portato ai domiciliari Pasquale Attianese, amministratore dell’azienda e al divieto di dimora nei comuni di residenza D.M.A., socio e M.D.A., dipendente e collaboratore fidato del primo. Sullo sfondo ci sono accuse per aver corrotto un funzionario, rivelato segreti d’ufficio, commercializzato prodotti nocivi e sfruttato i dipendenti nel settore alimentare.
Proprio quest’ultimo aspetto viene analizzato dal sostituto Angelo Rubano nell’indagine, partita mesi fa dopo un sequestro di 800 tonnellate di concentrato di pomodoro di origine egiziana, «contenente pesticidi».
Nel valutare l’inchiesta, il gip scrive che «Pasquale Attianese è pronto a tutto pur di garantire la sua società, capace di corrompere un pubblico ufficiale, di sfruttare manodopera lavorativa pur di arrecare un vantaggio economico alla sua società. Sa bene che i suoi prodotti presentano dei valori non rispondenti a quelli legali, ne parla con i suoi dipendenti, lo sa perché riceve la mail con i risultati delle analisi dal laboratorio, lo sa perché invita P. , alla vigilia dell’ispezione, a preparare campioni su cui dovrà essere effettuato il prelievo. Permane il pericolo concreto che possa reiterare il reato, connesso al perdurare della posizione lavorativa rivestita». Analoghe considerazioni per gli altri due indagati. Venerdì i primi interrogatori.