Pontecagnano Faiano, la reqliquia del beato quindicenne in mostra nell'oratorio della chiesa di San Benedetto

La reliquia di beato Carlo Acutis in mostra nella chiesa di San Benedetto a Pontecagnano Faiano

Carlo Acutis
Carlo Acutis
di Giuseppe Pecorelli
Lunedì 23 Ottobre 2023, 06:15 - Ultimo agg. 08:22
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Carlo negli oratori salernitani. È questo il titolo di un’iniziativa promossa dall’Anspi di Salerno in collaborazione con l’Ufficio diocesano “Sport e tempo libero” e grazie alla disponibilità della Fondazione Oasi App, che permetterà a tanti giovani di venerare una preziosa reliquia di Carlo Acutis e di approfondirne la figura attraverso una mostra che ne racconta la vita e il percorso che l’hanno portato alla beatificazione, rito che il cardinale Agostino Vallini celebrò tre anni fa, il 10 ottobre 2020, nella basilica superiore di Assisi (l’iter era stato intrapreso appena sette anni prima). In termine tecnico quella di una reliquia si chiama “peregrinatio”, “peregrinazione” o, più semplicemente cammino, e in questo caso ha avuto come prima tappa, iniziata venerdì scorso, l’oratorio “Don Giuseppe Salomone” della parrocchia di San Benedetto a Pontecagnano Faiano. 

«Carlo – ha spiegato il parroco, don Marco Ventura – ci affascina per la sua straordinaria normalità. È il santo della porta accanto, come viene definito da papa Francesco. Un ragazzo che giocava a pallone nella piazzetta sotto casa, amava la playstation e usciva con gli amici, indossava le sneakers, la felpa e i jeans, ma aveva scelto di non conformarsi alla mentalità comune e di andare controcorrente seguendo un modello di vita che lo entusiasmava: Gesù. Il motto di Carlo era “tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”, frase che ha un significato straordinario se pensiamo al conformismo prevalente. Carlo non credeva di fare cose straordinarie, egli si proponeva agli altri senza imporre nulla. La sua sequela di Gesù generava un effetto a cascata sugli altri, che ne rimanevano stupiti. Il profumo di santità era già nell’aria». 

Il fine della peregrinatio è proporre ai giovani l’esempio speciale di un loro coetaneo che, in soli quindici anni di vita – morì a Monza, il 12 ottobre 2006, a causa di una leucemia fulminante – visse ideali altissimi e che, oggi, è tra i testimoni della fede più amati nel mondo e patrono del web.

E in questi giorni, a Faiano, tanti ragazzi hanno partecipato alle iniziative promosse dalla parrocchia. Ieri, durante la messa delle 11, tutta la comunità, e in particolare i giovani, hanno recitato la preghiera di affidamento al beato Carlo

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 «Abbiamo voluto pregarlo – ha detto ancora don Marco – perché comunichi a tutti noi, e in modo particolare ai nostri giovani, il suo stesso ardore, la sua fede forte e la devozione alla santissima Eucarestia che riconosceva come fonte della sua vita spirituale». La sua reliquia e la mostra saranno accolte, dal 27 ottobre al 6 novembre nell’oratorio della parrocchia salernitana della Medaglia Miracolosa; dal 7 al 14 novembre nell’oratorio della parrocchia di San Marco a Rota, nella frazione Curteri di Mercato San Severino; dal 15 al 23 novembre nell’oratorio dei Santi Giovanni Bosco e Michele arcangelo della parrocchia di Santa Maria a Corte, nella frazione Monticelli di Olevano sul Tusciano; dal 20 al 30 novembre nell’oratorio San Domenico Savio della parrocchia di San Martino a Gaiano di Fisciano: dal 1° al 6 dicembre nell’oratorio Nuovi Orizzonti della parrocchia di San’Antonio, ancora a Pontecagnano Faiano; dal 7 al 13 dicembre nell’oratorio “Don Arcangelo Giglio” della parrocchia salernitana di San Pietro in Camerellis. Per certi versi, tra l’altro, quello del beato Carlo a Salerno, dov’è veneratissimo, è un ritorno a casa.

Per anni ha trascorso le sue estati tra la spiaggia delle Saline e i vicoli di Centola, il paese di cui è originaria la mamma Antonia Salzano. Aveva casa proprio accanto alla parrocchia del paese. Giocava e si divertiva per le vie del borgo, ma poi correva in chiesa per la messa, l’adorazione e il Rosario.

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