Salerno, la perizia del processo è tradotta male: tutto da rifare

A giudizio l'ex presidente del Consiglio comunale di Battipaglia. Accolte le istanze dell'avvocato

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Angela Trocini
Venerdì 29 Marzo 2024, 05:30 - Ultimo agg. 08:22
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La perizia, sulla trascrizione dei brogliacci del processo a carico di Francesco Falcone (in passato presidente del consiglio comunale a Battipaglia), dovrà essere integrata e corretta. A deciderlo sono stati i giudici della seconda sezione penale (secondo collegio) del Tribunale di Salerno che hanno accolto l’istanza dell’avvocato Cecchino Cacciatore (difensore di Gerardo Iuliano, comandante della Polizia municipale) in quanto la trascrizione dei brogliacci non corrispondeva: il perito, nel trascrivere, aveva tradotto in italiano frasi pronunciate in dialetto e togliendo anche parolacce che venivano pronunciate nelle conversazioni tra gli indagati.

Circostanza che, in alcuni casi, stravolgeva il senso della frase e non trovava corrispondenza nei brogliacci redatti durante le indagini.

Alla questione sollevata ieri in udienza si sono associati i difensori degli altri imputati, ma anche il pubblico ministero e così i giudici hanno incaricato lo stesso perito (presente in aula) di correggere la perizia integrando anche le parole omesse e le frasi dialettali per poi aggiornare il dibattimento a giugno prossimo.

Secondo le accuse, che a giugno di due anni fa culminarono con l’arresto del consigliere comunale Franscesco Falcone (difeso dagli avvocati, professor Andrea Castaldo, e Raffaele Francese) accusato di tentata concussione ed abuso d'ufficio, il politico sarebbe stato promotore di «controlli appositamente disposti e niente affatto casuali, muovendo un intero apparato pur di raggiungere il risultato della coattiva rimozione (illecita secondo l'accusa) di un ambulante dal suo posto in via Belvedere».

Quel posto, secondo la ricostruzione dell’accusa, per Falcone era destinato «ai suoi nipoti, Franco Falcone e Sabata Palladino (madre di quest'ultimo) e il Comune aveva sbagliato a concedere l'autorizzazione all’ambulante che avrebbe dovuto trasferirsi in altro luogo, ovvero nei pressi dello stadio comunale» (a dichiarare queste cose agli inquirenti fu lo stesso ambulante che, attraverso l’avvocato Landi, si è costituito parte civile nel processo).

Il consigliere comunale Falcone, sempre secondo il racconto dell’ambulante, gli promise che si sarebbe impegnato personalmente affinché gli venisse garantita l'occupazione di un altro posteggio».

Richieste che non furono accettate dall’ambulante che fece istanza (il 15 marzo 2021) di proroga del precedente permesso, come prevedeva la normativa nazionale per l'emergenza Covid.

Nella vicenda furono indagati a piede libero per abuso d’ufficio anche Giuseppe Ragone, dirigente del settore finanziario del Comune di Battipaglia; Gerardo Iuliano dirigente della Polizia municipale; Mario Reina, ex ufficiale della Polizia municipale; Giovanni Balba, ex funzionario dell'ufficio Commercio e Suap; e anche Franco Falcone (nipote del consigliere comunale e beneficiario della seconda autorizzazione) e Sabata Palladino, amministratrice di fatto dell'attività che si occupa di vendita ambulante di alimenti.

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