Prof precari e tappabuchi senza stipendio da ottobre: «Ritardi nei pagamenti»

Almeno 550 docenti precari di Salerno risultano ancora senza stipendio

Prof precari e tappabuchi senza stipendio da ottobre: «Ritardi nei pagamenti»
di Gianluca Sollazzo
Giovedì 29 Dicembre 2022, 08:49
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Scuola, scoppia la vertenza dei precari a contratto. Restano a secco i supplenti saltuari su incarichi a breve termine che da decenni rappresentano un irrinunciabile tappabuchi dei colleghi di ruolo, assenti per giorni o addirittura spezzoni di orari lavorativi. Quando c'è una emergenza, sono i precari a tempo a scendere in campo. Peccato che il compenso non sia adeguato ai loro sforzi.

Anzi, per alcuni prof e maestre negli ultimi mesi si sta materializzando un'autentica beffa. Secondo le prime stime che arrivano in ambito provinciale, almeno 550 docenti precari di Salerno che lavorano prevalentemente da inseriti in graduatorie di istituto, risultano ancora senza stipendio dal mese di ottobre.

Altri 70 invece non percepiscono stipendio addirittura dal mese di settembre dopo aver lavorato da oltre tre mesi dall'avvio dell'anno scolastico. La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali del comparto formativo che stanno seguendo con preoccupazione la tribolazione dei colleghi senza posto fisso.

È passato Natale e si avvicina Capodanno. Ma dello stipendio per i precari della scuola non c'è neppure l'ombra. Nei giorni scorsi non sono mancate segnalazioni all'Ufficio scolastico provinciale di via Monticelli da parte di insegnanti esasperati. Poteste e denunce sono indirizzate al ministero delle finanze, a cui centinaia di supplenti precari si sono rivolti negli ultimi giorni per segnalare l'accaduto e chiedere spiegazioni. «Tutto questo è una vergogna», insorgono i sindacati che stanno seguendo da vicino la vertenza di fine anno. Lavorare senza essere pagati è ormai la regola per i docenti precari supplenti. Da settembre, vengono chiamati nelle scuole per supplire malattie, gravidanze o assenze dovute ad altri motivi ma non prendono un centesimo di euro. E pensare che almeno 70 insegnanti precari da settembre non hanno visto neanche un centesimo delle spettanze. Altri vantano arretrati di due mesi.

La vicenda va avanti praticamente dall'inizio dell'anno scolastico. A monte, la carenza cronica di risorse per pagare il personale della scuola. A cui si sono sommati intoppi burocratici, come le disfunzionalità del Sidi (il sistema informatico delle scuole) oltre all'impasse delle segreterie delle scuole spesso oberate di lavoro. E così ad affrontare i disagi sono i docenti, non quelli di ruolo, ma i precari delle supplenze brevi. «Stiamo ricevendo centinaia di segnalazioni da parte di personale supplente, sia Ata che docente, in merito ai ritardi nell'erogazione degli stipendi denuncia Susy Parrillo, referente territoriale Uil scuola Salerno - È un problema non nuovo per i precari della scuola, per i quali da anni non si riesce a garantire il pagamento regolare e con tempi certi delle proprie spettanze. Purtroppo a fare le spese di quello che spesso dipende da indisponibilità di fondi è una categoria già fortemente penalizzata dalla condizione di precarietà ed incertezza: nella maggior parte dei casi lavorano lontano dalla loro famiglia e affrontano grandi sacrifici economici».

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Natale a secco. E presto anche Capodanno ed Epifania. Oltre 550 insegnanti precari salernitani hanno dovuto rinunciare a fare i regali ai propri figli. «Ci sono mamme insegnanti precarie che non hanno potuto fare regolarmente la spesa denuncia Parrillo altri papà supplenti che non hanno potuto fare nemmeno un regalo ai propri figli. Se pensiamo che invece il personale di ruolo nel mese di dicembre ha ricevuto gli arretrati a seguito della sottoscrizione dell'accordo tra il Ministero dell'Istruzione e del merito e le organizzazioni sindacali, firmato in data 10 novembre 2022, ci rendiamo conto ancora di più di quale possa essere lo stato d'animo del personale supplente che pur avendo le stesse responsabilità dei colleghi di ruolo, pur contribuendo a far funzionare quotidianamente le scuole, subisce un trattamento diverso, da stigmatizzare perché offensivo della dignità professionale». La Uil Scuola chiede più rispetto per chi vive già in una condizione precaria: è stato infatti richiesto un intervento urgente al Ministero dell'Istruzione e del merito al fine di ripristinare un diritto costituzionalmente garantito.

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