Prostituta uccisa, la Procura generale
conferma 18 anni di carcere al cliente killer

Prostituta uccisa, la Procura generale conferma 18 anni di carcere al cliente killer
di Viviana De Vita
Martedì 6 Ottobre 2020, 06:30 - Ultimo agg. 13:26
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Nessuno sconto: 18 anni di reclusione per Carmine Ferrante, il muratore vietrese padre di tre figli, accusato del delitto di Mariana Tudor Szekeres, la giovanissima prostituta romena trovata senza vita il 15 maggio 2016 in un terreno incolto tra via San Leonardo e via Dei Carrari. Questa, almeno, la richiesta del Procuratore generale che ieri davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello del tribunale di Salerno, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado a carico dell’imputato condannato lo scorso gennaio dal gup Mastrangelo all’esito del giudizio con il rito abbreviato. La decisione della Corte arriverà solo a metà mese dopo le arringhe difensive degli avvocati Bernardina Russo e Agostino De Caro. Finito nel mirino degli inquirenti subito dopo il delitto, ma raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare solo nel febbraio 2019, il 37enne viterbese è già stato condannato in Appello a vent’anni di reclusione per l’omicidio di un’altra lucciola, Nikolova Temenuzhka, una prostituta di origini bulgare trovata senza vita nell’agosto 2016 nei pressi del cimitero di Pagani. Nell’ambito delle indagini per il delitto di Mariana, la prima svolta si è registrata nel novembre 2016, sei mesi dopo l’omicidio, quando Ferrante fu sottoposto in carcere ad un prelievo forzoso del dna. Fu proprio quell’esame ad essere ritenuto dai sostituti Maria Chiara Minerva e Claudia D’Alitto, titolari del fascicolo, di fondamentale importanza poiché emerse che il dna dello sperma ritrovato sulla salma della 19enne era compatibile con quello del muratore vietrese, ultimo cliente della vittima. 
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